senato.it | archivio storico

BARTOLI Domenico

31 marzo 1823 - 11 ottobre 1897 Nominato il 12 giugno 1881 per la categoria 10 - L'avvocato generale presso il Magistrato di cassazione e il procuratore generale dopo cinque anni di funzioni provenienza Sicilia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Andrea Guarneri, Vicepresidente.

L'egregio Vicepresidente Cremona nonostante una leggiera indisposizione che lo travaglia, ha avuto il pensiero di redigere lui stesso le necrologie dei colleghi, che mancarono ai vivi nelle decorse vacanze.
Prego uno degli onorevoli nostri segretari di avere la cortesia di leggerle; intanto propongo, e credo che il Senato vorrà associarsi a questa mia proposta, di inviare i nostri ringraziamenti all'egregio Vicepresidente Cremona per la cortesia da lui addimostrata redigendo queste commemorazioni (Bene).
Il senatore, segretario, CHIALA legge:.
PRESIDENTE. Signori senatori! [...]
L'11 ottobre u.s. moriva in Palermo nell'età di anni 74 il senatore Domenico Bartoli. Era nato in Girgenti il 31 marzo 1823; studiò leggi nell'Università di Palermo, poi ritornato nella città nativa, vi si diede all'esercizio dell'avvocatura. Partecipò ai moti che condussero alla liberazione dell'isola dalla tirannide borbonica nel 1860. Il Governo del dittatore lo nominò giudice nella Gran corte criminale della Provincia di Girgenti. Due anni dopo dal Governo del Re era mandato sostituto procuratore generale a Perugia; e nell'ottobre 1866 tramutato a Firenze. Appena liberata Roma dal giogo papale, il Bartoli ebbe l'onore d'essere chiamato a reggere la procura generale d'appello della nuova e definitiva capitale del Regno; onore pericoloso, perché appunto sotto la reggenza di lui, fu ordinato il sequestro della famosa lettera di padre Giacinto ai vescovi cattolici, sequestro che die' luogo anche ad interrogazioni in Parlamento. Poco dopo il Bartoli fu mandato a reggere la procura generale di Cagliari. Nel maggio 1873 è promosso a procuratore generale effettivo; due anni dopo trasferito a Trani; nell'aprile 1877 a Firenze, dove ebbe a rendersi benemerito col noto processo delle bombe, che contribuì alla distruzione della setta dei così detti internazionalisti; e nel novembre 1890 a Roma.
Qui si trovò al tempo del processo, d'infausta memoria, pei fatti della Banca romana; e la condotta da lui tenuta nell'istruttoria die' luogo a grave censura da parte di una autorevole commissione d'inchiesta. Altro giudizio però doveva averne fatto il guardasigilli del tempo, che lo promosse a procuratore generale presso la Corte di cassazione di Palermo. Quando gli invocati provvedimenti avranno fatto cessare il disagio in cui ancora si dibatte l'amministrazione della giustizia penale in Italia, la storia serena ed imparziale pronuncerà la definitiva sentenza.
L'alto ingegno, la fama acquistata per la vasta dottrina giuridica ed i servigi resi alla patria valsero al Bartoli oltre alla sua rapida carriera, la nomina a senatore nel giugno 1881. Partecipò ai nostri lavori nelle legislature XVI e seguenti sino alla XIX; e fu relatore autorevole su diversi disegni di legge. (Bene).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 30 novembre 1897.