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BARINETTI Alfonso

20 giugno 1854 - 05 marzo 1920 Nominato il 17 marzo 1912 per la categoria 16 - I membri dei Consigli di divisione dopo tre elezioni alla loro presidenza provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente

Onorevoli colleghi. Durante l'interruzione dei nostri lavori, gravi lutti hanno colpito il Senato. [...]
Il dì cinque corrente si spense in Milano il senatore Alfonso Barinetti.
Nato il 20 giugno 1854 in Pavia, aveva con successo seguito gli studi legali, dedicandosi poi all'esercizio dell'avvocatura.
Ancor giovane, le sue eminenti doti lo fecero annoverare fra le personalità più cospicue del foro e della vita amministrativa di Lombardia.
Membro del Consiglio provinciale di Cremona, dalla quale provincia la sua famiglia originava ed al cui benessere sempre dedicò gran parte della sua attività politica, era stato nel 1899 nominato presidente del Consiglio stesso, e tale carica gli venne sempre di anno in anno riconfermata, onde poteva dirsi uno dei decani fra i presidenti dei consigli provinciali d'Italia.
Per le sue elette virtù di mente e di animo, per la rettitudine della vita, tutta dedicata al bene del proprio paese, egli godeva la stima e la simpatia universali ed era circondato dal consenso di quasi tutti i partiti. Quale rappresentante della Provincia di Cremona faceva parte della Commissione centrale e del Comitato esecutivo della Cassa di risparmio delle provincie lombarde, e dette cure assidue e zelanti al fiorire della prospera istituzione.
Era anche presidente onorario del pio Istituto Bassini e consigliere dei sanatori popolari pro-tubercolosi a Milano, dove risiedeva.
Il 17 marzo 1912 entrò in Senato e fu assiduissimo ai nostri lavori.
Ottimo cittadino, provetto amministratore, gentiluomo squisito, amico affettuoso, lascia largo rimpianto.
Alla sua memoria vada il nostro mesto, reverente saluto. (Approvazioni). [...]
PASSERINI ANGELO. Ho commemorato il compianto amico commendatore Barinetti alla Cassa di risparmio in una delle ultime sedute. Qui mi associo di gran cuore alle belle e commosse parole dette dal nostro illustre Presidente alla memoria del compianto collega. La sua memoria vivrà perenne fra i colleghi del Senato, nella sua nativa Cremona, dov'egli era presidente del Consiglio provinciale, rieletto più volte anche dai diversi partiti che si succedettero in quella pubblica amministrazione; sarà ricordato fra i colleghi della Cassa di risparmio ove era membro assiduo e operosissimo del Comitato esecutivo e la sua memoria vivrà in quanti ebbero a conoscere l'animo suo buono e gentile. (Bene). [...]
[...]
MORTARA, ministro della giustizia e degli affari di culto. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MORTARA, ministro della giustizia e degli affari di culto.I nomi dei perduti che oggi sono stati commemorati in quest'alta Assemblea, ed il loro grande valore, conferiscono maggiore mestizia alla solennità che si celebra. Il Governo si associa con fervido sentimento agli elogi ed ai rimpianti che sono stati manifestati con tanta eloquenza e con tanta autorità dal Presidente e dagli onorevoli senatori che hanno finora parlato, in omaggio alla memoria di Carlo Francesco Gabba, di Tommaso Senise, Camillo Bozzolo, di Alfonso Barinetti, del principe di Sirignano e del duca Avarna di Gualtieri.
Le commemorazioni di questi illustri e rimpianti colleghi sono state così alte, così degne, che l'aggiungere parola sarebbe ormai ripetizione superflua della giusta affermazione dei loro meriti civili e patriottici, della dottrina, delle benemerenze di opere e di pensiero, abusando di un tempo che al Senato è prezioso. [...]
Alla memoria di tutti gli scomparsi senatori il Governo manda un tributo di omaggio e di venerazione, associandosi alle proposte per manifestare voti di condoglianza, che prego siano espressi anche in nome del Governo, alle famiglie degli estinti, e alle città che diedero loro i natali, o che si onorarono di avere come cittadini loro questi illustri nostri colleghi. (Approvazioni).
PRESIDENTE. Mi farò premura di dare esecuzione alle varie proposte che sono state fatte.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 23 marzo 1920.