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AUDINOT Rodolfo

20 gennaio 1814 - 30 marzo 1874 Nominato il 06 febbraio 1870 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Emilia-Romagna

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Francesco Maria Serra, Vicepresidente

Signori senatori,
[...]
Mentre scendeva nella tomba il compianto collega senatore Galvagno, appressavasi il momento in cui un altro benemerito figlio d'Italia ed egregio membro di questo augusto consesso, doveva cedere al fato comune.
Nel 30 dello scorso mese, moriva quasi improvvisamente in Bologna il commendatore Rodolfo Audinot, nel cui animo gentile e virtuoso prevaleva sopra ogni altro il culto e l'amore della patria.
Inviso al governo teocratico per le sue opinioni liberali, egli fu sin dalla prima giovinezza proscritto; però incrollabile nella sua fede anche in mezzo alle privazioni dell'esilio lontano - ”Ab Auxonia non flexit lumina terra” - e tenne sempre fissa nella mente e nel cuore la causa nazionale.
Rientrato in patria e presente in Roma nei momenti più difficili e pericolosi, seppe opporsi con coraggio imperturbabile ai partiti estremi e colla saggezza e temperanza dei suoi consigli, impedire deliberazioni avventate o quanto meno neutralizzarne le conseguenze funeste.
Ricostituita a nazione l'Italia ed eletto deputato nel 1860, Rodolfo Audinot sin dal suo primo ingresso nell'Aula parlamentare seppe acquistarsi la simpatia, la stima e l'amicizia dei colleghi.
Negli atti di quel Parlamento resterà perenne testimonianza della di lui eloquenza, calma, ordinata, persuasiva, il discorso sulla questione romana; la quale messa in campo da lui per la prima volta e con quelle forme solenni provocò la splendida risposta del più eminente statista italiano e l'ordine del giorno che proclamò Roma capitale d'Italia.
Rodolfo Audinot ebbe la fortuna non frequente di vedere coronati da corrispondente risultato gli sforzi di tutta la sua vita, e di lui fu con molta giustezza scritto che provò i supremi dolori e le gioie supreme della lotta per l'indipendenza della patria. La perdita di un collega cotanto benemerito, come lo è dal Senato, sarà pianta da coloro tutti che hanno in pregio il costante amore della patria e la assennatezza nel trattarne i più vitali interessi.

Senato del Regno, Atti parlamentari.Discussioni,9 aprile 1874.