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ASCOLI Graziadio Isaia

16 luglio 1829 - 21 gennaio 1907 Nominato il 26 gennaio 1889 per la categoria 18 - I membri della Regia accademia delle scienze dopo sette anni di nomina provenienza Friuli-Venezia Giulia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tancredi Canonico, Presidente

Signori segnatori, facendo seguito alla triste commemorazione di ieri debbo oggi ricordare altri quattro carissimi colleghi testé estinti. [...]
Due giorni dopo, Il 21 gennaio corrente, cessava di vivere a Milano un altro nostro collega di fama europea, il senatore Graziadio Ascoli, nato a Gorizia il 16 luglio 1829.
Glottologo insigne, egli tenne dal 1860 la Cattedra di glottologia comparata nella Regia accademia scientifico-letteraria di Milano; fu più volte membro del Consiglio superiore di pubblica istruzione, socio delle più rinomate accademie scientifiche italiane e straniere, e senatore del Regno dal 26 gennaio 1889.
Avviato dai genitori al commercio, nei ritagli di tempo non si occupava se non dello studio comparato delle lingue: e la passione sua per questi studi fu tale che, lasciata ben presto ogni altra occupazione, vi si consacrò totalmente, ponendo in non cale ogni privato interesse.
Dopo avere, a soli quindici anni, pubblicato un opuscolo in cui mostra le affinità del dialetto friulano col valacco, - dopo avere, pel primo, tradotto in italiano i più antichi inni dell'India, nel 1854 e 1855 pubblicò i suoi Studi orientali e linguistici, che rivelarono in lui un maestro, e fermarono l'attenzione dei dotti i più eminenti in questa materia.
Gli Studi critici sull'origine e sulla filosofia delle lingue, che vi tennero dietro, gli apersero la via ad importanti scoperte, di cui rese conto nelle principali riviste italiane e straniere, e segnatamente nell'Archivio glottologico Italiano, che egli fondò con un altro insigne orientalista, Giovanni Flechia.
I suoi Corsi di glottologia, tradotti in inglese e tedesco, gli valsero il premio Bopp dell'Accademia di Berlino. Tradotte pure in varie lingue le sue Lezioni di fonologia comparata ne fecero altamente apprezzare l'autore anche in America.
L'Ascoli portò con amore la speciale sua attenzione sulle lingue derivate dal latino, ne fissò il numero ed i gruppi, risolvendo questioni fin allora assai dibattute ed incerte.
Nelle riunioni e nei congressi scientifici di linguistica, la sua parola era sempre ascoltata con religiosa attenzione; e la profonda evidenza de' suoi argomenti portava luce sui problemi i più difficili.
La morte dell'onorevole Ascoli è una grave perdita per la glottologia: per questa scienza mirabile, la quale - mentre, con lo svelarci le affinità fra le lingue le più diverse -, viene a conferma della fraternità umana nella figliazione di esse e nello sviluppo della parola esteriore, parlata, ci mostra lo sviluppo della parola interna, di cui la prima non è che l'espressione: lo sviluppo quindi dell'umano pensiero. E,d'altro lato, con l'esame comparativo dei vocaboli esprimenti nelle diverse lingue la medesima idea, essa ce ne rivela il senso recondito e reale, e ci fa riconoscere nel linguaggio umano il custode inavvertito di una profonda sapienza.
Gli uomini del valore di Graziadio Ascoli in questi studi non sono frequenti. È quindi ben naturale che il Senato ne rimpianga vivamente la perdita come collega e come scienziato. (Approvazioni).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni,31 gennaio 1907.