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ARRIGOSSI Luigi

23 marzo 1824 - 09 agosto 1906 Nominato il 12 giugno 1881 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Veneto

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tancredi Canonico, Presidente

Signori senatori! [...]
Un altro distinto collega abbiamo perduto nel senatore Luigi Arrigossi.
Nato a Verona il 23 marzo 1824 e laureato in leggi a Padova, egli acquistò ben presto meritata fama nel foro, e prese posto fra i migliori giuristi d'Italia.
Ardente patriota, ma di mente serena ed equilibrata, si adoperò efficacemente per favorire la liberazione della Venezia dal giogo straniero e la sua unione alla patria risorta.
Non appena ciò avvenne, due collegi lo vollero mandare al Parlamento: il 2° di Verona e quello d'Isola della Scala. Egli optò per quest'ultimo; e dal medesimo fu rieletto per altre quattro legislature.
La sapiente ed assennata sua parola, sopratutto nelle questioni giuridiche, gli attirò ben presto la stima e la simpatia dei colleghi: fu nominato in varie commissioni e fece pregiate relazioni di parecchi disegni di legge.
Entrammo in Senato insieme, il 12 giugno 1881: ed egli frequentava nei primi anni le nostre sedute.
Ma a poco a poco, più ancora dell'età, le condizioni della sua salute gl'impedirono di venire a Roma: sebbene con zelo e intemerata coscienza attendesse nella sua Verona agli uffici amministrativi, a cui la fiducia de' suoi concittadini lo avea chiamato.
In questi ultimi anni per giunta era divenuto cieco: e siffatta penosa contrarietà egli sopportava con la pace serena delle anime elevate che, fisse unicamente nel culto del bene e nell'aspirazione al meglio, sanno tenersi al disopra delle miserie e dei dolori di questa povera vita.
Egli forse ha potuto in alcune parti consolarsi, dicendo a se stesso: Non veder, non sentir, m'è gran ventura!.
In soli tre giorni una polmonite lo spense nella sua città nativa il 9 agosto 1906.
Modesto quanto valente, la sua esistenza fu un'azione incessante e coscienziosa a pro del suo paese.
Onore alla memoria di Luigi Arrigossi! (Bene).[...]
TITTONI, ministro degli affari esteri. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
TITTONI, ministro degli affari esteri. Rinnovando all'illustre Presidente l'espressione di dolorosa simpatia per l'immensa sventura che l'ha colpito, io mi associo a nome del Governo alle nobili parole che egli ha pronunciato per commemorare i senatori Chinaglia, Serafini, Longo, Arrigossi, Fusco, Cantoni, Frisari e Di San Giuseppe. [...]
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il senatore Vischi.
VISCHI. Anche oggi possiamo dire che il lutto del Senato è lutto della patria. Gli uomini eminenti, che commemoriamo, ebbero tanta parte nel risorgimento italiano o tante altre benemerenze da poter dire che la loro dipartita fu sentita e sarà sempre deplorata, come da noi, da tutta l'Italia nostra. [...]
Come non rimpiangere l'Arrigossi?
[...]
Ed è per lui [Frisari], come per tutti gli altri, che proporrei fosse inviata alle famiglie derelitte ed ai paesi che ebbero l'alto onore di dar loro i natali, l'espressione di condoglianza da parte del Senato. (Bene).
PRESIDENTE. La Presidenza ha già così provveduto prevenendo il desiderio dell'onorevole Vischi.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 27 novembre 1906.