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ADAMOLI Giulio

29 febbraio 1840 - 25 dicembre 1926 Nominato il 17 novembre 1898 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Lombardia

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Tommaso Tittoni, Presidente

Onorevoli colleghi. Molti e gravi lutti ci hanno colpito nel lungo intervallo dei nostri lavori.
Il giorno di Natale del 1926 in Cairo d'Egitto, lungi dalla patria tanto amata e in così diversi campi servita, si spegneva l'ingegnere Giulio Adamoli, alto e fervido spirito di patriota. Il Senato perde in lui uno dei suoi membri più anziani e la patria vede sparire uno di quella schiera, ahinoi, sempre più esigua, dei prodi combattenti delle prime guerre per l'unità nazionale.
Nato il 29 febbraio 1840 in Varese, Giulio Adamoli crebbe in una famiglia ed in un ambiente saturi di patriottismo ardente e battagliero: e dopo avere, ancora imberbe studente in Pavia, preso viva parte alle dimostrazioni antiaustriache, passò il confine per arruolarsi, diciannovenne, nei granatieri piemontesi e combatté valorosamente a San Martino e fu al blocco di Peschiera. Nominato sottotenente, dette le dimissioni per correre in Sicilia dove Garibaldi era sbarcato coi Mille e partecipò a tutta la campagna, combattendo al Volturno. Dopo una breve parentesi di esercizio professionale, corse nuovamente in Sicilia per seguire Garibaldi nel progettato tentativo su Roma, che doveva chiudersi colla triste giornata di Aspromonte, alla quale egli pure fu presente.
Nel 1866 combatté nuovamente come capitano nei bersaglieri volontari garibaldini sul Chiese e a Vezza d'Oglio. L'anno seguente prese parte ai moti insurrezionali di Roma e fu nella tragica giornata di Mentana a fianco di Garibaldi. Nell'autunno dello stesso anno, ad appagare l'inesausta sua sete di imprese ardue, iniziò grandi viaggi di esplorazione in Asia centrale e prese anche parte ad una spedizione militare in quella regione. Tornato in patria, quale consigliere della Società geografica italiana, favorì quelle audaci ed utili esplorazioni nell'interno dell'Africa, cui tanti illustri italiani hanno legato i loro nomi.
Per otto legislature, dal 1876 al 1897, rappresentò con rara e proficua attività l'antico collegio di Gavirate alla Camera: fu questore e segretario di quell'Ufficio di Presidenza. Resse anche la carica di sottosegretario di Stato agli esteri nell'ultimo Gabinetto Crispi dal 1894 al 1896.
Il 17 novembre 1898 le sue molteplici benemerenze di patriota e di parlamentare furono riconosciute e premiate colla nomina a senatore. Anche fra noi godé grande prestigio e vivissime simpatie: fu, nei primi anni sopratutto, attivissimo ai nostri lavori e membro d'importanti commissioni. Nominato, nel 1907, rappresentante dell'Italia nella Commissione internazionale per il debito pubblico in Egitto, stabilì la sua residenza al Cairo e molto raramente apparve poscia tra noi.
Giulio Adamoli fu invitta anima di patriota, uomo di carattere e d'intelletto egualmente nobili, virile tempra di cittadino e di parlamentare. Soldato, letterato, uomo politico, amministratore, egli si rese dovunque altamente benemerito della patria e la balda figura, bonaria e gagliarda insieme, merita di vivere a lungo nella memoria degli italiani.
Pieghiamo la fronte reverenti sulla sua tomba lagrimata e porgiamo alla famiglia desolata la testimonianza del nostro grande cordoglio. (Bene).
FEDERZONI, ministro delle colonie. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
FEDERZONI, ministro delle colonie. Il Governo aggiunge una sua parola di reverente compianto alla celebrazione dei senatori defunti, nobilmente fatta dall'illustre Presidente di questa Assemblea.
Una particolare parola di omaggio io voglio rivolgere alla memoria di Giulio Adamoli, prode soldato del risorgimento, autore di un libro di ricordi autobiografici, che resta testimonianza preziosa dell'anima e dell'intelletto di coloro che crearono l'unità della patria, pioniere dell'azione italiana in Affrica. [...]
Tutti questi uomini insigni lasciano un ricco retaggio di affetti e di esempi. La nazione lo raccoglie e lo saprà degnamente custodire. (Vive approvazioni - Applausi).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 28 marzo 1927.