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ACTON Guglielmo

25 marzo 1825 - 29 novembre 1896 Nominato il 15 novembre 1871 per la categoria 05 - I ministri segretari di Stato provenienza Campania

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Domenico Farini, Presidente

Signori senatori! Pur troppo anche questa seduta deve essere contristata da un annuncio, da parole di dolore.
Il nobile Guglielmo Acton, morto ier l'altro a Napoli, era stato in età di tredici anni aspirante guardia marina in quell'Armata, nella quale raggiunse il grado di capitano onorario di vascello; della italiana il febbraio 1879 divenne viceammiraglio.
Da alfiere aveva appartenuto alla squadra che nel 1848 veleggiò a soccorso di Venezia; la Maria Adelaide al blocco, all'assedio, ai fatti d'arme contro le piazze di Gaeta e di Messina nel 1860-1861 capitanò. Sulla fregata principe Umberto,che fu la prima nave italiana passata a traverso lo stretto di Magellano, reduce da una navigazione di dieciotto mesi in America, combatté alla battaglia di Lissa. E a Lissa, a Messina, a Gaeta, come già a Castellammare di Stabia difendendo il vascello il Monarca affidato al suo onore, sventando l'audace colpo di mano con che di notte i marinai di Garibaldi tentarono di impadronirsene, mostrò sangue freddo, fermezza, prodezza. Per l'ardimento sotto le mura di Gaeta e di Messina la croce di ufficiale dell'ordine militare di Savoia lo premiò; la stima dei nemici di una notte, che ne furono poi compagni ed amici, onorò la fede di soldato, dal valoroso suggellata col sangue. (Bene).Se tutte le navi di legno avessero a Lissa come la sua combattuto; se dalla mischia non fosse stato richiamato, la battaglia, quand'anco non rinfrescata, avrebbe dato al nemico meno allegra vittoria. Ai naufraghi del Re d'Italia soccorrendo; ultimo nella ritirata verso Ancona, Gugliemo Acton confermò la bella reputazione: la medaglia al valore militare lo ricompensò.
Nato da una famiglia di marinai, nascita, tradizioni, educazione gli avevan dato il gusto, l'istinto del mare ripeteva da natura assieme allo spigliato e vivace ingegno. Spirito d'artista, cultura di letterato, maniere squisite l'adornavano: era insofferente della pedanteria, alieno dalle minuzie, schivo di certe forme ed usanze nelle quali, per il volgo, sta la quintessenza del comando, sovratutto in mare. Nei tempi posati il pittore, il naturalista, lo studioso della lingua latina ed araba lasciavan forse nell'ombra il comandante; per poco le circostanze lo richiedessero, una navigazione difficile lo domandasse, non appena un pericolo si intravvedesse, quella natura geniale senza sforzo, con mirabile transizione si trasformava: era esempio a tutti di abnegazione e di coraggio.
Comandò successivamente i tre dipartimenti marittimi e per un anno la squadra permanente; e funse questi incarichi con piena scienza e coscienza degli alti doveri dell'Armata.
Era aiutante di campo onorario del Re.
deputato al Parlamento per Belluno e Bovino durante due legislature (X-XI), fu in quel torno direttore generale del servizio militare, poi ministro della marina. L'Armata languiva sotto il peso di recente sciagura, fra l'inopia di angusto bilancio: fu ventura se ogni spirito non se ne accasciò, se ogni materiale non ne andò irreparabilmente perduto: il direttore generale, il ministro fece del suo meglio per impedire tanta rovina.
Cessato dal Governo fu ascritto al Senato il 15 novembre 1871, e qui a quando, a quando delle cose della marina trattò.
Inscritto nella riserva navale il 15 dicembre 1888, era nel settantaduesimo anno di età, per essere nato a Castellammare il 25 marzo 1825; ma l'età non ne aveva solcato il viso, non accasciata la persona, non smorzato il brio.
Mancò all'improvviso.
Con Guglielmo Acton abbiamo perduto un gentiluomo cortese, un abile marinaio, un soldato valoroso. (Vivissime approvazioni).
BRIN, ministro della marina. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'onorevole ministro della marina.
BRIN, ministro della marina. Il Governo si associa alle nobili parole con cui il Presidente di questa illustre Assemblea ha commemorato la memoria del senatore ammiraglio Acton.
Egli vi ha, con eloquenza e verità parlato delle virtù che adornavano l'estinto e delle gesta che onorano la sua lunga ed operosa carriera.
La marina ricorderà lungamente il nome del comandante che portò con tanta arditezza la Maria Adelaide sotto il soverchiante fuoco della piazza di Gaeta.
Abile marino [sic], valoroso soldato, percorse nella marina con onore tutti i gradi e raggiunse il più elevato posto nella gerarchia militare.
La stima che godeva nel corpo gli fu titolo per essere chiamato a reggere come ministro le cose della marina.
Gentile nei modi, di carattere retto, conquistò l'affetto dei compagni e dei subordinati.
Dotato di non comune cultura anche in materie non attinenti al tecnicismo della marina, appassionato di arte e di letteratura, si dedicò allo studio delle lingue orientali, e, ottenuto onorato riposo, in questi studi la sua mente trovò nuovo campo di attività.
A nome della marina, la quale è oggi in lutto per la sua scomparsa, mando al prode ammiraglio un estremo addio (Benissimo).
SENATORE CERRUTI. Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
SENATORE CERRUTI. Onorevoli colleghi, conobbi Guglielmo Acton nel 1844, militante ancora sotto la bandiera del sovrano delle Due Sicilie, epperò nei primi anni della sua carriera militare.
Egli comunque di cuore e sentimenti italiani si peritava talvolta a prendere parte alle discussioni di noi giovani ufficiali, pieni di speranza e di fortunati presagi sui destini d'Italia; e mi si affaccia al pensiero viva la memoria della sua fraterna confidenza, quando deponeva nell'animo mio, nel mio cuore i suoi veri sentimenti italiani; ma mi si diceva attristato dall'idea che una sua prima promessa, un suo primo giuramento fosse per un altro capo di dinastia d'Italia.
Per voleri supremi, costituito il Regno d'Italia, io seguitai con interesse ed affetto il collega, dapprima come mio subalterno, poi, perché fatto ministro, come mio capo; e posso asseverare che in ogni evenienza di servizio, ogni suo fare, ogni suo pensiero come ufficiale, al comando di squadre, dipartimenti o capo supremo dell'amministrazione marittima era diretto alla prosperità della marina, alla grandezza dell'Italia ed al bene sempre inseparabile del paese e del suo Re.
Le sue disposizioni erano tutte improntate a sentimenti di nobiltà e grandezza e si vedeva in esso un carattere di un uomo fermo nei suoi doveri.
Acton seppe, come abbiamo sentito dall'onorevole Presidente, guadagnarsi alla triste giornata di Lissa la medaglia al valor militare.
Acton amava molto la sua famiglia, ma la sorte non tardò ad avere invidia di questo affetto col togliergli il più giovane dei suoi figli; questi colpito da spaventosa malattia con tragica fine addolorava immensamente il cuore dei genitori. Altri due figli, uno nella carriera diplomatica e l'altro nella geniale arma dei bersaglieri, avendo, ad esempio del padre, l'onore e la virtù per guida, sono, benché giovani, due distinti uffiziali.
Io, compagno, amico e collega di Acton, non posso fare a meno che associarmi, anzi esprimere il profondo rammarico per la perdita di questo nostro collega che porta con sé l'affetto, l'amore e la stima di tutti gli ufficiali della marina ai quali egli è stato esempio, maestro di virtù ed ha additato loro la via della fede, dei sacrifizi, della abnegazione, le sole che, nel nostro mestiere, nella nostra professione, sono guida al tempio della benemerenza nazionale che l'Acton lascia in gran copia alla sua famiglia.
Io propongo agli onorevoli colleghi che sia esternato il dispiacere del Senato alla famiglia come ieri si è fatto per gli altri colleghi di cui il Presidente ha fatto la commemorazione. (Bene).
PRESIDENTE. Il Senato ha udita la proposta del senatore Cerruti, e cioè, che piaccia al Senato di mandare le condoglianze alla famiglia del senatore Acton.
Chi approva questa proposta è pregato di alzarsi.
(Approvato).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 1 dicembre 1896.