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ACTON Ferdinando

16 luglio 1832 - 18 febbraio 1891 Nominato il 11 gennaio 1880 per la categoria 05 - I ministri segretari di Stato provenienza Campania

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Domenico Farini, Presidente

Signori senatori! Nel giro di tredici giorni abbiamo avuto da deplorare cinque morti!
Il barone Ferdinando Acton, che apparteneva al Senato dagli 11 di gennaio 1880, trapassò in questa città il 18 febbraio, nell'età di cinquantanove anni non ancora compiuti.
Le tradizioni di famiglia ne formarono la vocazione: giovanissimo fu marinaio e parve nato fatto per il mare.
Ebbe i gradi inferiori nella marina napolitana; nell'italiana ascese, da capitano di fregata, a viceammiraglio. In questa era entrato ai primi del settembre 1860 e nel mese stesso, sulla nave ammiraglia, guadagnava la medaglia al valore militare all'assalto di Ancona; dove due navi comandate da due eroi, gareggiando di temerità, ruinata la batteria del molo, costringevano la piazza alla resa.
Epico combattimento per cui fu vana la iattanza dello straniero generale che, con me parlamentario, aveva menato vanto ci occorrerebbe formale assedio, lento approccio, micidiale trincea: vera gloria della marina! (Vive approvazioni).
Coi gradi cresciuto in reputazione, col lungo navigare in abilità, Ferdinando Acton aveva acquistato nome di espertissimo in ogni parte attinente alla navigazione, di eccellente tattico, di singolarmente appassionato per la vita marinaresca.
Il collegio di Amalfi avendolo intanto, per due legislature (10-11) eletto deputato, la politica lo avvolgeva nelle sue spire.
Per pochi mesi, nel 1878, segretario generale del Ministero della marina, ne fu poi ministro per circa quattro anni.
Contese vivissime, nei rispetti amministrativi e tecnici suscitò l'opera sua, aspramente in Parlamento censurata; ma, giustizia vuole sulla di lui tomba si affermi che, ragione fatta delle discrepanze di idee, di tendenze, di sistemi, se per gli avversari poté errare, non fallì per l'animo o pei propositi.
Chissà quante volte, egli non nato a codeste schermaglie, stando a disagio sullo scanno di ministro, sospirò la tolda della sua nave; chissà quante volte ai flutti della vita pubblica, che spesso insidiano ogni più intima fibra, avrebbe preferito il furore dei marosi meno infidi perché la vita sola posson torre! (Bravo). Certo nessun rancore lo rose; ma lo tormentava il rammarico che, lui ministro, potesse essere o fiaccata od affievolita la fede, che né industria di capitano, né potenza di bellici strumenti hanno poi virtù di suscitare a lor posta.
Imperocché Ferdinando Acton, che ebbe in vita un grande amore: la marina; un idolo: la famiglia; del proprio nome, della potenza marittima italiana fortemente sentiva. Ed ai destini di questa avrebbe sempre onoratamente e gagliardamente contribuito se morte repentina non lo avesse, nel buono dell'età, rapito ai suoi cari, a noi, al servizio del Re e della patria. (Benissimo).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 10 marzo 1891.