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Legislatura XVI

Riferimenti normativi

Mozione 1-00025 - Istituzione Commissione straordinaria controllo prezzi, presentata il 24 settembre 2008 e approvata il 7 ottobre 2008


BRICOLO, FINOCCHIARO, GASPARRI, LANNUTTI, D'ALIA, ASTORE, BALBONI, BODEGA, BOLDI, CAGNIN, DIVINA, FERRARA, FILIPPI Alberto, MARAVENTANO, MAZZATORTA, MONTANI, MURA, POLI BORTONE, STIFFONI, TOFANI, TORRI, VACCARI, VALLARDI, VALLI, MAURO

Il Senato, premesso che:

il 1° luglio 2008 presso la sede generale del Fondo monetario internazionale a Washington è stato pubblicato il primo rapporto analitico sull'aumento globale del prezzo dei cereali e del petrolio. Dal rapporto emerge che l'economia globale si trova in un periodo in cui si assiste al più ampio e al più veloce aumento dei prezzi a partire dalla grave inflazione degli anni '70 del secolo scorso. Il prezzo del petrolio è aumentato dai 30 dollari americani al barile nel 2003 agli attuali 145. L'aumento dei generi alimentari segue di poco quello del petrolio, iniziato nel 2006, e finora non ha raggiunto i livelli massimi degli anni '70; l'incremento percentuale maggiore riguarda il costo dei cereali e dell'olio commestibile;

l'incremento più che proporzionale dei prezzi dei prodotti energetici dai quali dipendono il funzionamento del nostro sistema produttivo, nonché la capacità ed il potere di acquisto delle famiglie è uno dei fattori che contraddistingue l'attuale situazione di crisi economica mondiale, che rappresenta la prima crisi realmente sincronizzata dal 1973-74;

l'aumento del prezzo del petrolio è da addebitarsi sia a cause di ordine strutturale che a problemi contingenti. In parte, è legato al radicale cambiamento strutturale dell'offerta e della domanda di petrolio nell'economia globale. In parte, è legato a fattori di natura temporanea come i problemi riguardanti il funzionamento di alcuni oleodotti o la capacità di estrazione, l'indebolimento del dollaro e gli afflussi di capitali nei mercati delle materie prime, stimati a 70 miliardi di dollari nel primo trimestre del 2008;

è tuttavia innegabile che tale incremento esponenziale del costo del petrolio sia legato in parte preponderante anche a comportamenti speculativi. In termini reali, il petrolio, considerata l'inflazione, costa infatti mediamente molto meno che in passato: la media degli ultimi mesi è di 40 dollari al barile contro i circa 50 dollari del 1991 (invasione del Kuwait); in termini percentuali, il prezzo è quindi diminuito mediamente del 20 per cento; se risaliamo ai primi anni '80 (picco di 90 dollari al barile) il deprezzamento del greggio è di circa il 55 per cento;

se si considera che le riserve di petrolio acquistate dal nostro Paese sono pagate in euro, indipendentemente dalla provenienza del barile, e che negli ultimi anni il rapporto di cambio euro-dollaro opera a favore della valuta europea, è necessario interrogarsi sulle ragioni strutturali che continuano a determinare l'incremento del prezzo della benzina e degli altri derivati dal petrolio;

l'incremento patologico del prezzo dei prodotti petroliferi testimonia, infatti, la presenza di comportamenti speculativi, favoriti dai numerosi passaggi commerciali che iniziano con l'estrazione del greggio e terminano con l'utilizzo del carburante;

il problema del contrasto del fenomeno inflattivo e del controllo dell'incremento del prezzo del barile di petrolio sta assumendo un rilievo centrale anche in ambito internazionale. L'ultimo G8 dei Ministri delle finanze, svoltosi ad Osaka nel giugno 2008, si è chiuso sottolineando che i rincari delle materie prime pongono una minaccia seria alla crescita economica globale, senza tuttavia individuare alcun piano di azione per contrastare in modo concreto, ossia attraverso alcune forme di controllo o indirizzo, le turbolenze sui mercati petroliferi o su quelli valutari;

il G8 di Osaka ha, in particolare, soffermato l'attenzione sull'esigenza di effettuare uno studio approfondito «dei fattori reali e finanziari alla base del recente balzo dei prezzi del petrolio e delle materie prime, e sugli effetti sull'economia globale», affidando tale incarico al Fondo monetario internazionale e all'Agenzia internazionale dell'energia;
la Commissione europea ha affrontato nel mese di giugno 2008 il problema, nel tentativo di formulare risposte politiche adeguate ad attenuare gli effetti dell'aumento mondiale dei prezzi dei combustibili. In particolare, il collegio dei commissari ha proposto misure per la promozione dell'efficienza energetica a livello aziendale e familiare ed ha avanzato un impegno a presentare proposte sulla trasparenza delle scorte petrolifere commerciali entro la fine dell'anno. La Commissione ha inoltre invitato gli Stati membri a prendere iniziative a breve termine per sostenere le fasce più povere della popolazione;

gli ultimi dati diffusi dall'Istat confermano che l'inflazione ha segnato un incremento del 3,8 per cento nel mese di giugno, portandosi così ai massimi livelli dal luglio 1996. I beni che hanno registrato un maggiore incremento sono i prodotti alimentari ed i carburanti; in questo settore, i prezzi sono infatti aumentati su base mensile dello 0,4 per cento. Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei capitoli abitazione, acqua, elettricità e combustibili (7,2 per cento), trasporti (6,9 per cento) e prodotti alimentari e bevande analcoliche (6,1 per cento);
in questo contesto, chi soffre particolarmente del generale movimento a rialzo dei prezzi di beni fondamentali sono le famiglie e, in particolare, quelle a reddito fisso, che rischiano di vedere compresso il proprio potere d'acquisto (nonché il proprio tenore di vita), con effetti negativi anche sul ciclo economico per l'indebolimento della domanda interna;

nella XV Legislatura, con l'articolo 2, commi 196-203, della legge 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria per il 2008), è stata introdotta una nuova disciplina in materia di sorveglianza dei prezzi praticati ai consumatori finali. In particolare, si è attribuito a ciascuna Camera di commercio, industria, artigianato ed agricoltura il compito di rendere noto al pubblico il proprio "ufficio prezzi", che riceve segnalazioni e verifica le dinamiche concernenti le variazioni dei prezzi di beni e servizi praticati ai consumatori finali. Si è inoltre istituita presso il Ministero dello sviluppo economico la figura del Garante per la sorveglianza dei prezzi (nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dello sviluppo economico), cui è deputato il compito di sovrintendere alla tenuta ed elaborazione delle informazioni richieste agli «uffici prezzi» delle Camere di commercio, nonché ai competenti uffici del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e della Presidenza del Consiglio dei ministri;

nella Legislatura in corso sono già state adottate misure tempestive volte a contrastare l'andamento del fenomeno inflattivo, nel tentativo di recuperare potere di acquisto a favore, in particolare, delle famiglie;

con il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, si sono inoltre ridefinite le funzioni del Garante per la sorveglianza dei prezzi, attribuendo a tale figura, in particolare, il compito di analizzare le segnalazioni ritenute meritevoli di approfondimento. Si è inoltre specificata la possibilità per il Garante di convocare le imprese e le associazioni di categoria interessate al fine di verificare i livelli di prezzo dei beni e dei servizi di largo consumo corrispondenti al corretto e normale andamento del mercato;

rilevata per tutti i suddetti motivi l'esigenza di istituire, per la Legislatura in corso, un organismo di acquisizione di dati ed informazioni e di studio che possano consentire al Senato di assumere una funzione propositiva, di stimolo ed impulso, sia nell'elaborazione di proposte legislative che per affrontare a livello nazionale ed internazionale le tematiche di cui in premessa;

valutata l'opportunità di attribuire al citato organismo in particolare compiti di:

a) analisi dei fattori congiunturali e strutturali che sono all'origine dei rincari dei prezzi dei prodotti intermedi e finali al fine di mitigare le anomalie che detti aumenti possono produrre sul sistema produttivo, con particolare riferimento ai prodotti energetici;

b) acquisizione di elementi informativi, anche su base regionale, sull'andamento dei prezzi dei beni e dei servizi di largo consumo al fine di garantire la trasparenza e la tracciabilità all'origine degli stessi e in ciascuna fase della filiera produttiva;

c) elaborazione di proposte volte ad attenuare le conseguenze del rialzo dei prezzi dei prodotti energetici e dei beni di largo consumo sulle famiglie a basso reddito;

d) svolgimento di indagini sull'andamento in borsa del prezzo del petrolio, nonché sulle transazioni internazionali al fine di venire a conoscenza di eventuali speculazioni, pregresse e future,

delibera di istituire una Commissione straordinaria per la verifica dell'andamento generale dei prezzi al consumo e per il controllo della trasparenza dei mercati, costituita da 25 componenti in ragione della consistenza dei Gruppi stessi. Il Presidente della Commissione è nominato dal Presidente del Senato al di fuori dei predetti componenti. L'Ufficio di Presidenza è composto, oltre che dal Presidente, da due Vice Presidenti e da due Segretari, eletti dalla Commissione tra i suoi membri. La Commissione ha compiti di studio, osservazione e iniziativa, per lo svolgimento dei quali può prendere contatto con istituzioni di altri Paesi e con organismi internazionali; a tal fine la Commissione può effettuare missioni in Italia o all'estero. Per il raggiungimento di queste finalità essa può svolgere procedure informative ai sensi degli articoli 46, 47 e 48 del Regolamento; formulare proposte e relazioni all'Assemblea - tra cui una relazione annuale - ai sensi dell'articolo 50, comma 1, del Regolamento; votare risoluzioni alla conclusione dell'esame di affari ad essa assegnati, ai sensi dell'articolo 50, comma 2, del Regolamento; formulare pareri su disegni di legge e affari deferiti ad altre Commissioni, anche chiedendone la stampa in allegato al documento prodotto dalla Commissione competente, ai sensi dell'articolo 39, comma 4, del Regolamento. La Commissione ha durata triennale e può essere rinnovata.