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Procedura d'esame dei bilanci

Commissione parlamentare per lo studio della procedura d'esame dei bilanci

Sintesi

II legislatura (25 giugno 1953 - 11 giugno 1958)


La Commissione, composta da 12 senatori e 12 deputati, fu nominata dai Presidenti del Senato e della Camera rispettivamente il 22 e il 1° ottobre 1955.
Presidente: sen. Bertone.

In epoca statutaria la disciplina relativa alla contabilità pubblica risiedeva fondamentalmente nel Regio decreto 18 novembre 1923, n. 2440, Nuove disposizioni sull'amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello Stato e nel Regio decreto 23 maggio 1924, n. 827, contenente il relativo regolamento di esecuzione. Il Regio decreto n. 2440/1923 rispettava il principio - di derivazione anglosassone - dell'annualità del bilancio, ossia il principio secondo cui il bilancio deve concernere le entrate e le spese che si riferiscono a un periodo di dodici mesi e l'anno finanziario era stabilito che decorresse dal 1° luglio di ogni anno al 30 giugno dell'anno successivo (art. 30), come era prassi fare dal 1° luglio 1884. Tale decreto, poi, all'articolo 34, precisava che il ministro delle finanze era tenuto a presentare al Parlamento «nel mese di gennaio il bilancio di previsione per l'esercizio venturo, costituito dallo stato di previsione dell'entrata e da quelli della spesa distinti per ministeri» e, all'articolo 35, affermava che «Lo stato di previsione dell'entrata ed i singoli stati di previsione della spesa formano oggetto di altrettanti disegni di legge». Il bilancio preventivo dello Stato quindi era composto di tanti disegni di legge quanti erano i ministeri i cui stati di previsione erano da approvare, e tale disposizione rimase in vigore fino all'approvazione della legge 1° marzo 1964, n. 62.

Fin dalla I legislatura repubblicana furono presentati in Parlamento vari disegni di legge - che non furono approvati - intesi a modificare quegli articoli del Regio decreto n. 2440/1923, con il fine sia di riunire tutti gli stati di previsione in un unico disegno di legge, sia di far coincidere l'anno finanziario con l'anno solare. Tali modifiche, comunque, se fossero state approvate, avrebbero di certo implicato l'opportunità di una riforma anche della procedura d'esame in Parlamento del bilancio dello Stato. Nella II legislatura, in particolare, furono presentati due disegni di legge: uno presentato al Senato dal senatore Bertone il 15 novembre 1956 dal titolo Modifiche agli articoli 34 e 35 del regio decreto 18 novembre 1923, n. 2440, sulla amministrazione del patrimonio e la contabilità generale dello Stato (n. 1742) e uno, con lo stesso titolo, alla Camera (n. 2565), presentato dall'onorevole Ferreri il 27 novembre 1956; entrambi non vennero approvati ma, per ciò che a noi rileva, questi disegni di legge contenevano (il primo in allegato, il secondo in appendice) la «Relazione» e il «Progetto di riforma» concernenti una nuova procedura d'esame dei bilanci da parte del Parlamento, redatti dalla Commissione parlamentare per lo studio della procedura d'esame dei bilanci. Questa Commissione, nominata nell'ottobre 1955, aveva avuto il compito di esaminare le proposte formulate dal Presidente della Commissione Finanze e tesoro della Camera, on. Castelli Avolio, che erano state esposte in una relazione da lui presentata il 17 febbraio 1955 al Presidente della Camera e successivamente inserita - come appendice dal titolo L'esame in Parlamento del bilancio dello Stato - nella relazione al disegno di legge Stato di previsione dell'entrata e stato di previsione della spesa del Ministero del tesoro per l'esercizio finanziario dal 1° luglio 1955 al 30 giugno 1956 (Atto Camera n. 1603-A-1603-bis-A, II legislatura), che presentò la Commissione Finanze e tesoro il 13 giugno 1955.

La Commissione parlamentare per lo studio della procedura d'esame dei bilanci, a conclusione dei suoi lavori, stese una relazione, presentata il 12 novembre 1956 ai Presidenti del Senato e della Camera, nella quale fece diverse osservazioni e proposte. Come già accennato, la «Relazione» e il «Progetto di riforma» vennero pubblicati in allegato ai disegni di legge n. 1742 del Senato e n. 2565 della Camera: la «Relazione» illustrava innanzitutto le divergenze della procedura di esame dei bilanci, quale prevista dai due Regolamenti della Camera e del Senato e sottolineava «che la Commissione di studio si [era] trovata d'accordo nel ritenere che le auspicate modifiche procedurali [dovessero] fondarsi sulla riunione in un solo disegno di legge dello stato di previsione dell'entrata e degli stati di previsione della spesa, mantenuti però nella loro autonomia contabile» (Camera dei deputati, La II legislatura della Repubblica, vol. I, Segretariato generale, p. 300). Inoltre, la Commissione di studio elaborò uno schema di disegno di legge inteso a modificare gli articoli 34 e 35 del Regio decreto 18 novembre 1923; n. 2440 che si concretò nei disegni di legge citati (S. n. 1742, e C. n. 2565); inoltre propose un nuovo testo degli articoli del Regolamento della Camera e del Senato disciplinanti la procedura di esame dei bilanci.

 

 

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