Federalismo fiscale
Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale
Sintesi
XVI legislatura (29 aprile 2008 - 14 marzo 2013)
La Commissione, composta da 15 senatori e 15 deputati, fu nominata il 20 gennaio 2010 al Senato e il 27 gennaio 2010 alla Camera e si è costituita il 17 marzo 2010.
Presidente: on. La Loggia Enrico, nominato il 27 gennaio 2010.
A seguito dell'approvazione della revisione del Titolo V della Costituzione, avvenuta con la legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, Modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione, il tema del federalismo fiscale si mostrò in tutta la sua evidenza, sia nel dibattito pubblico che in quello istituzionale. Anche la Corte costituzionale aveva, infatti, sottolineato l'urgenza di dare attuazione all'articolo 119 della Costituzione e nella sua sentenza del 23 dicembre 2003, n. 370, aveva affermato: «appare evidente che l'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione sia urgente al fine di concretizzare davvero quanto previsto nel nuovo Titolo V della Costituzione, poiché altrimenti si verrebbe a contraddire il diverso riparto di competenze configurato dalle nuove disposizioni».
Il disegno di legge governativo Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell'articolo 119 della Costituzione aveva il fine, nell'ottica del presentatore, di colmare questa lacuna, sostenendo quanto la mancata attuazione del federalismo fiscale contribuisse a deprimere la competitività del sistema e a determinare l'aumento incontrollato della spesa pubblica. Inoltre la sua attuazione attraverso questo provvedimento avrebbe potuto favorire la valorizzazione delle autonomie territoriali e combattere l'inefficienza delle Amministrazioni pubbliche. Questo disegno di legge, presentato al Senato (n. 1117) il 15 ottobre 2008 e collegato alla manovra di finanza pubblica, ai sensi dell'articolo 126-bis del suo Regolamento, fu assegnato per l'esame in sede referente alle Commissioni riunite Affari costituzionali, Bilancio e Finanze che lo esaminarono dal 5 novembre 2008 al 15 gennaio 2009 congiuntamente ai disegni di legge n. 316 e n. 1253. Discusso dall'Assemblea dal 20 al 22 gennaio 2009, fu approvato in quest'ultima data, assorbendo i disegni di legge n. 316 e n. 1253. Trasmesso alla Camera (n. 2105) il 23 gennaio, fu assegnato alle Commissioni Bilancio e Finanze per l'esame in sede referente, esame che si svolse dal 10 febbraio al 13 marzo; venne poi discusso dall'Assemblea dal 16 al 24 marzo, quando fu approvato con modificazioni. Trasmesso di nuovo al Senato (n. 1117-B) il 26 marzo, fu ancora assegnato alle Commissioni riunite Affari costituzionali, Bilancio e Finanze che lo esaminarono in sede referente dal 21 al 23 aprile 2009; l'Assemblea lo discusse il 28 e il 29 aprile 2009, data, quest'ultima, della sua approvazione definitiva. Divenne la legge 5 maggio 2009, n. 42. Tale legge, all'art. 3, prevedeva una Commissione parlamentare consultiva e ne specificava il compito che non era esclusivamente quello di esprimere il parere sugli schemi dei decreti legislativi aventi ad oggetto l'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione, «al fine di assicurare, attraverso la definizione dei principi fondamentali del coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario e la definizione della perequazione, l'autonomia finanziaria di comuni, province, città metropolitane e regioni», ma anche di verificare lo stato di attuazione di quanto previsto dalla stessa legge, riferendo «ogni sei mesi alle Camere [...]. A tal fine può ottenere tutte le informazioni necessarie dalla Commissione tecnica paritetica per l'attuazione del federalismo fiscale di cui all'articolo 4 o dalla Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica di cui all'articolo 5»; inoltre poteva formulare osservazioni e fornire al Governo elementi di valutazione utili alla predisposizione dei decreti legislativi da attuare, «sulla base dell'attività conoscitiva svolta».