Edilizia economica e popolare
Commissione parlamentare per il parere al Governo sulle norme delegate in materia di edilizia economica e popolare
Commissione parlamentare per il parere al Governo sulle norme delegate in materia di edilizia
Sintesi
IV legislatura (16 maggio 1963 - 4 giugno 1968)
V legislatura (5 giugno 1968 - 24 maggio 1972)
VI legislatura (25 maggio 1972 - 4 luglio 1976)
La Commissione, composta da 12 senatori e 12 deputati, fu nominata dai Presidenti del Senato e della Camera rispettivamente il 13 e il 12 febbraio 1964.
Per la V legislatura la Commissione, composta da 10 senatori e 10 deputati, fu nominata dai Presidenti del Senato e della Camera rispettivamente il 15 e il 7 marzo 1972.
Per la VI legislatura la Commissione fu nominata dai Presidenti del Senato e della Camera rispettivamente il 4 e il 9 agosto 1972.
Il disegno di legge Disposizioni per l'incremento dell'edilizia economica e popolare era stato presentato alla Camera (n. 555) dal Ministro dei lavori pubblici - il democristiano Fiorentino Sullo (I Governo Leone) - il 10 ottobre 1963. Il disegno di legge aveva lo scopo di regolare e assicurare la concessione dei contributi per la costruzione di case popolari, predisponendo un programma organico distribuito nel tempo e per territorio, al fine di attuare un più deciso intervento statale nel settore dell'edilizia popolare. A differenza dei provvedimenti emanati fino a quel momento (ricordiamo qui le leggi 9 agosto 1954, n. 705, 26 ottobre 1960, n. 1327 e 21 aprile 1962, n. 195, le quali avevano autorizzato limiti d'impegno per biennio), tale programma abbracciava un ciclo minimo di un triennio e teneva conto sia degli indici di migrazione interna dei cittadini, sia degli indici di affollamento (numero di persone che vive in un'abitazione per metro quadrato) dei singoli centri. Il compito del Ministro dei lavori pubblici sarebbe stato la compilazione del programma di interventi, disponendo che le somme stanziate in ciascun esercizio fossero ripartite tra Istituti case popolari ed altri Enti pubblici (Istituti Autonomi delle Case popolari, Incis, Ises, Province e Comuni) e Cooperative edilizie, nella misura, rispettivamente di due terzi e di un terzo, ferma una ripartizione territoriale dei contributi in base agli indici di migrazione e quelli di affollamento. ll disegno di legge governativo conteneva, all'art. 5, la delega al Governo al fine di emanare norme che disciplinassero le modalità di assegnazione degli alloggi economici e popolari, e indicava i principi e criteri direttivi ai quali il Governo era tenuto attenersi. L'articolo prevedeva, sulle stesse norme, anche il parere preventivo di una Commissione parlamentare consultiva composta da cinque senatori e da cinque deputati designati dai Presidenti delle rispettive Camere.
Assegnato per l'esame in sede referente alla Commissione Lavori pubblici, il disegno di legge fu da questa esaminato l'11 e il 17 ottobre 1963, e il relatore, il deputato Ripamonti, riferì oralmente in Assemblea in merito alle conclusioni della Commissione. Il disegno di legge fu discusso dall'Assemblea il 18 e il 29 dello stesso mese, data, quest'ultima, della sua approvazione che avvenne con importanti emendamenti, tra cui l'introduzione dell'articolo 8 in cui era previsto l'aumento del numero dei componenti della Commissione bicamerale consultiva da cinque a dodici per ciascun ramo del Parlamento. Trasmesso al Senato (n. 261) il 30 ottobre e assegnato alla Commissione Lavori pubblici e trasporti in sede referente, fu esaminato da detta Commissione lo stesso giorno. Il relatore, senatore Genco, riferì oralmente all'Assemblea il 31 ottobre 1963, giorno in cui fu discusso e approvato definitivamente, divenendo la legge 4 novembre 1963, n. 1460.
Nella V legislatura, con la legge 22 ottobre 1971, n. 865, Programmi e coordinamento dell'edilizia residenziale pubblica; norme sull'espropriazione per pubblica utilità; modifiche ed integrazioni alle leggi 17 agosto 1942, n. 1150; 18 aprile 1962, n. 167; 29 settembre 1964, n. 847; ed autorizzazione di spesa per interventi straordinari nel settore dell'edilizia residenziale, agevolata e convenzionata, il numero dei componenti della Commissione consultiva fu abbassato a dieci senatori e dieci deputati.