Vajont
Commissione parlamentare d'inchiesta sul disastro del Vajont
Sintesi
IV legislatura (16 maggio 1963 - 4 giugno 1968)
La Commissione, composta da 15 senatori e 15 deputati, si è costituita il 14 luglio 1964.
Presidente: sen. Rubinacci (nomina annunciata il 24 giugno 1964).
La «Commissione parlamentare di inchiesta sul disastro del Vajont», istituita con la legge 22 maggio 1964, n. 370, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 141 dell'11 giugno 1964, ebbe il compito di accertare le cause della catastrofe e le responsabilità pubbliche e private ad esse inerenti, di esaminare la rispondenza della legislazione alla prassi amministrativa e alle esigenze di tutela della sicurezza collettiva, nonché l'idoneità delle misure preventivate e adottate a favore delle popolazioni colpite.
La legge istitutiva traeva origine dalla presentazione di tre disegni di legge d'iniziativa dei deputati Cocco Ortu ed altri (n. 595), Alicata ed altri (n. 596) e Saragat ed altri (n. 601) presentati tutti in data 16 ottobre 1963.
Cessata l'indagine amministrativa originariamente condotta, il Governo si esprimeva a favore di una inchiesta parlamentare che approfondisse le responsabilità, private e pubbliche e prospettasse le necessarie misure amministrative. La Commissione lavori pubblici, intraprendendo l'esame delle tre proposte di legge, deliberava di elaborare un testo unificato, sui quali potesse esprimersi l'unanime consenso della Commissione medesima, e prendeva come base di tale elaborazione la proposta di legge n. 601, di iniziativa dell'onorevole Saragat ed altri» (Camera dei deputati, Relazione della IX Commissione permanente (n. 595-596-601-A), relatore Baroni, presentata alla Presidenza il 21 febbraio 1964). Il testo unificato venne approvato dalla Camera (n. 595-596-601) il 4 marzo 1964 e fu trasmesso il giorno seguente al Senato (n. 460) che lo approvò definitivamente il 14 maggio 1964.
L’articolo 2 della legge istitutiva stabiliva che la Commissione fosse composta da 15 senatori e 15 deputati e che Il presidente della Commissione fosse nominato, di comune accordo fra i Presidenti della Camera e del Senato, fra i membri del Parlamento che non fossero componenti della Commissione stessa. La sua composizione fu quindi annunciata alle Camere il 24 giugno 1964 e la Commissione si costituì il successivo 14 luglio 1964, eleggendo il suo ufficio di Presidenza, presieduta dal senatore Leopoldo Rubinacci (nomina, anche questa, annunciata il 24 giugno 1964). Entro quattro mesi dall'entrata in vigore della legge, doveva presentare una relazione sui risultati dell'inchiesta, non trascurando di formulare indicazioni di politica legislativa in tema di funzionamento della pubblica amministrazione nel settore delle opere idrauliche e di sistemazione idrogeologica del territorio nazionale. Successive leggi (9 ottobre 1964, n. 880 e 23 aprile 1965, n. 352) prorogarono l'attività della Commissione, una prima volta al 12 aprile e poi al 15 luglio 1965.
Allo scopo di assicurare la più adeguata operatività alle indagini, approfondendo le varie problematiche inerenti la materia dell'inchiesta, la Commissione decise di formare quattro Gruppi di lavoro. Il primo Gruppo fu incaricato di analizzare le risultanze tecniche e scientifiche delle precedenti inchieste, con particolare attenzione agli studi e ai pareri tecnico-scientifici richiesti nelle varie fasi della progettazione, delle esecuzioni delle opere e del collaudo. Il secondo Gruppo di lavoro analizzò le procedure seguite dalla pubblica amministrazione, gli atti amministrativi posti in essere ed elaborò un quadro sistematico e completo delle norme e dell'organizzazione amministrativa. Il terzo Gruppo di lavoro si dedicò alla ricostruzione cronologica dei fatti e dei provvedimenti conseguentemente adottati. Infine, il quarto Gruppo ricostruì il quadro delle misure assunte e sviluppò ulteriori indagini volte ad accertarne l'effettiva attuazione.
La Commissione presentò al Parlamento una prima relazione l'11 maggio 1965 (in Senato DOC. n. 76, IV legislatura, alla Camera DOC. XVII, n. 1) e, il 15 luglio 1965, una relazione finale, accompagnata da due relazioni di minoranza (in Senato DOC. n. 76-bis, IV legislatura, alla Camera DOC. XVII, n. 1-bis). Dalle relazioni presentate emerge, quale dato fondamentale, la valutazione delle strutture morfologiche e geologiche della zona del Vajont interessata dal bacino, nonché dei fenomeni franosi manifestatisi dalla data di progettazione in poi.