Inadel
Commissione consultiva interparlamentare per le norme di attuazione della legge 13 marzo 1950, n. 120, riguardante il servizio di garanzia delle operazioni per la cessione quinquennale o decennale dello stipendio o salario degli iscritti all'I.N.A.D.E.L.
Commissione consultiva parlamentare per le norme di attuazione della legge 13 marzo 1950, n. 120, Norme relative all'ordinamento dell'Istituto Nazionale di Assistenza per i Dipendenti da Enti Locali (I.N.A.D.E.L.)
Sintesi
I legislatura (8 maggio 1948 - 24 giugno 1953)
II legislatura (25 giugno 1953 - 11 giugno 1958)
La Commissione, composta da 10 senatori e 10 deputati, fu nominata il 21 ottobre 1950.
Per la II legislatura fu nominata il 6 ottobre 1953.
Presidente: sen. Piola, fino al 9 luglio 1955, poi sen. Tupini.
L'«Istituto nazionale a favore degli impiegati degli Enti locali e dei loro superstiti non aventi diritto a pensione» (INIEL) era stato istituito con il Regio decreto-legge 23 luglio 1925, n. 1605, Costituzione di un «Istituto nazionale a favore degli impiegati degli enti locali e dei loro superstiti non aventi diritto a pensione», convertito con la legge 18 marzo 1926, n. 562. Esso aveva personalità giuridica e un patrimonio proprio, nonché una gestione autonoma ed era posto sotto la vigilanza del Ministro per l'interno. All'Istituto erano iscritti tutti i segretari e gli altri impiegati dei Comuni e delle Province, e aveva il fine di provvedere: «1° al conferimento di assegni vitalizi agli inscritti dispensati dal servizio per età avanzata o per infermità, che importi assoluta inabilità a proficuo lavoro, prima di aver maturato il diritto a pensione, ed ai superstiti degli iscritti privi di pensione; 2° al ricovero, all'educazione e all'istruzione degli orfani degli impiegati degli Enti locali» (art. 3). Con il decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 31 ottobre 1946, n. 350, Aumento dei contributi obbligatori a favore dell'Istituto nazionale assistenza dipendenti enti locali e incremento dell'attività assistenziale dell'Istituto stesso, mutò il nome in «Istituto nazionale assistenza dipendenti enti locali» (INADEL).
Nel corso del tempo, la normativa che riguardava l'Istituto fu più volte novellata: a titolo di esempio citiamo la legge 2 giugno 1930, n. 733, Modificazioni all'ordinamento dell'Istituto nazionale a favore degli impiegati degli enti locali e dei loro superstiti non aventi diritto a pensione; il Regio decreto-legge 2 novembre 1933, n. 2418, Estensione ai salariati degli Enti locali dell'obbligo della iscrizione all'I.N.I.E.L. e modifiche all'ordinamento dell'Istituto stesso; la legge 20 giugno 1935, n.1250, Modificazioni all'ordinamento dell'Istituto nazionale fascista assistenza dipendenti Enti locali; il Regio decreto-legge 30 settembre 1938, n. 1733, Adeguamento dei contributi obbligatori dovuti dagli iscritti all'Istituto nazionale fascista per l'assistenza dei dipendenti degli Enti locali; il decreto legislativo 5 gennaio 1948, n. 27, Riordinamento del Consiglio di amministrazione dell'Istituto nazionale di assistenza ai dipendenti degli enti locali; la legge 13 marzo 1950, n. 120, Norme relative all'ordinamento dell'Istituto Nazionale di Assistenza per i Dipendenti da Enti Locali (I.N.A.D.E.L.); la legge 14 aprile 1957, n. 259, Norme relative all'ordinamento dell'Istituto nazionale assistenza dipendenti enti locali; la legge 19 febbraio 1970, n. 59, Assistenza sanitaria dell'INADEL in favore dei figli degli iscritti anteriormente all'entrata in vigore della legge 8 marzo 1968, n. 152.
In epoca repubblicana, l'Istituto era competente per la liquidazione del trattamento di fine servizio ai dipendenti degli enti locali ed era stato istituito anche con il compito di assicurare l'assistenza sanitaria ai propri iscritti e ai loro familiari. La legge 29 giugno 1977, n. 349, pose tale istituto in liquidazione, in applicazione delle leggi istitutive del Servizio sanitario nazionale; le sue funzioni residue furono trasferite, con il decreto legislativo 30 giugno 1994, n. 479, all'INPDAP dal quale l'INADEL fu assorbito. In seguito l'INPDAP, a sua volta, confluì all'INPS con la legge 24 dicembre 2011, n. 214.
Il disegno di legge Norme relative all'ordinamento dell'Istituto Nazionale Assistenza Dipendenti Enti locali (I.N.A.D.E.L.) fu presentato alla Camera (n. 681) l'8 luglio 1949 e assegnato in sede legislativa alla Commissione Interni che lo esaminò e discusse tra il 22 settembre e il 1° dicembre 1949, approvandolo in quest'ultima data con emendamenti. Trasmesso al Senato (n. 747) il 5 dicembre, fu assegnato in sede deliberante alla Commissione Presidenza del Consiglio e Interni che lo esaminò, discusse e approvò il 22 dello stesso mese, con emendamenti. Trasmesso di nuovo alla Camera (n. 681-B) il 23 dicembre 1949, fu assegnato in sede legislativa alla Commissione Interni che lo approvò il 3 febbraio 1950 emendandolo. Trasmesso ancora al Senato (n. 747-B) l'8 febbraio, fu assegnato in sede deliberante alla Commissione Presidenza del Consiglio e Interni che lo approvò definitivamente il 23 febbraio 1950. Divenne la legge 13 marzo 1950, n. 120. All'art. 20, tale legge previde il coordinamento e la riunione in un testo unico delle proprie disposizioni e quelle del Regio decreto-legge 23 luglio 1925, n. 1605, della legge 2 giugno 1930, n. 733, del Regio decreto-legge 2 novembre 1933, n. 2418, della legge 20 giugno 1935, n.1250, del Regio decreto-legge 30 settembre 1938, n. 1733, e del decreto legislativo 31 ottobre 1946, n. 350; in merito alle norme di attuazione della legge stessa, prevedeva il «parere di una Commissione di dieci deputati e dieci senatori nominati dai Presidenti delle rispettive Camere con criteri di proporzionalità» (art. 21).