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serie 7 Enel (1986 - 1999)

Il 15 maggio 1995 il pubblico ministero Paolo Ielo chiede il rinvio a giudizio di 163 indagati in relazione alle indagini, iniziate nel 1992, sulle tangenti pagate dai grandi gruppi italiani per ottenere gli appalti delle centrali elettriche, fra i quali il presidente dell'ente Franco Viezzoli e diversi consiglieri fra cui Giovan Battista Zorzoli, l'ex presidente dell'Iri Franco Nobili, gli imprenditori Gianni Varasi e Giampiero Pesenti e, fra i politici, Renato Altissimo, Bettino Craxi, Francesco Forte, Antonio Cariglia, Severino Citaristi, Giorgio La Malfa, Antonio Del Pennino, Francesco De Lorenzo e Primo Greganti. Craxi è imputato di concorso in corruzione e finanziamento illecito dei partiti, accusato principalmente da Valerio Bitetto e Bartolomeo De Toma.
Il 13 luglio 1995, Ielo deposita una richiesta di custodia cautelare per Craxi (un'altra era stata depositata nei giorni precedenti e riguardava il procedimento della Metropolitana milanese) motivandola con il pericolo di fuga dell'indagato; il 17 luglio 1995 il gip Maria Cristina Mannoci emette un ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Craxi.
Le udienze preliminari si svolgono fra il 23 ottobre e il 16 novembre 1995, data in cui il gip Mannocci, emette il decreto che dispone il giudizio e fissa la prima udienza per il 12 febbraio 1996 davanti alla VII sezione penale del Tribunale di Milano. Vengono rinviati a giudizio 75 imputati fra i quali Craxi, Citaristi, Altissimo, Cariglia, La Malfa, De Lorenzo, Forte, Greganti, e Zorzoli. Secondo l'autorità giudiziaria esisteva un tabellario preciso: ogni tangente ammontava al 2 per cento del valore dell' appalto che veniva suddiviso fra la Dc (0,5 %) il Psi (0,5 %) e gli altri partiti (1 %). Tra gli imprenditori Gianni Varasi, Franco Nobili (imputato per il periodo in cui guidava la Cogefar) e Giampiero Pesenti. Degli indagati, 38 sono stati ammessi al patteggiamento dopo il risarcimento del danno all'Enel; 4 hanno ottenuto il processo con rito immediato; i rimanenti sono stati prosciolti con varie formule (in due casi per morte dell'indagato). Tra gli assolti, il nome più noto è quello del parlamentare repubblicano Gerolamo Pellicanò.
L'avv. Gianfranco Viezzoli chiede il rito immediato. Il giudice Mannocci respinge tutte le argomentazioni difensive riguardanti la competenza territoriale: malgrado il maggior numero degli episodi di corruzione fossero stati commessi a Roma, due vicende qualificate come concussione si sarebbero invece perfezionate a Milano e la maggiore gravità di questo reato ha radicato la competenza a Milano.
Le udienze si svolgono dal 12 febbraio 1996 al 22 gennaio 1999, data in cui viene emessa la sentenza, depositata il 19 maggio dello stesso anno.
La VII sezione penale Tribunale di Milano, presidente Giovanna Verga, condanna Craxi a 5 anni e 2 mesi di reclusione, Giallombardo a 4 anni e 5 mesi, Troielli a 3 anni e 7 mesi, Greganti a 3 anni e 7 mesi, Zorzoli a 4 anni e 8 mesi, Viezzoli a 4 anni e 6 mesi, l'ex presidente di Gemina Pesenti a 3 anni e 4 mesi, Nobili a 2 anni e 7 mesi, i socialisti Gangi e Finetti rispettivamente a 5 anni e 5 mesi e 2 anni e 4 mesi, Citaristi a 5 anni e 2 mesi. Vengono assolti gli ex ministri Francesco Forte (Psi) e Giorgio La Malfa (Pri).
Il processo per gli appalti dell'Enel è l'ultimo dei filoni iniziali di Mani pulite a completare il primo grado di giudizio, dopo tre anni di udienze, di rinvii e dopo la modifica dell'art. 513 del codice di procedura penale dell'agosto del 1997. La sentenza giunge così quando gran parte dei reati sono ormai caduti in prescrizione. Tra il 5 luglio e il 2 ottobre 1999 l'avv. Lo Giudice e i difensori degli altri imputati presentano ricorso in appello contro la sentenza del 22 gennaio 1999.
Il 12 novembre 1999 la VII sezione penale del Tribunale di Milano revoca a Craxi l'ordine di custodia cautelare.
Il 29 giugno 2000 la Corte di appello di Milano assolve dall'accusa di corruzione l'ex presidente dell' Iri Franco Nobili per non aver commesso il fatto; riduce la condanna a 4 anni e 3 mesi all'ex presidente dell'Enel Franco Viezzoli e assolve per pervenuta prescrizione gli ex dirigenti socialisti lombardi Ugo Finetti e Claudio Bonfanti.

La serie contiene atti processuali e non relativi al procedimento penale sulle tangenti Enel.

Ordinamento e struttura

La serie è stata divisa in due sottoserie: la prima con documenti dal 1986 al 1996, raccoglie gli atti che portano alla richiesta di rinvio a giudizio; la seconda , con documenti dal 1995 al 1999, raccoglie invece gli atti processuali, gli appunti della difesa di Craxi, le dichiarazioni di Lo Giudice di astensione dalle udienze, la corrispondenza con gli altri avvocati difensori nonché la documentazione successivamente acquisita agli atti.

Descrizione

120 fascicoli.

Note

Il procedimento è identificato dai seguenti numeri del Registro generale delle notizie di reato (rgnr): 671/92, 418/96, 420/96, 421/96, 704/96, 3175/97 e 250/98.

Antroponimi

Ielo, Paolo Viezzoli, Franco Zorzoli, Giovan Battista Nobili, Franco Varasi, Gianni Pesenti, Giampiero Altissimo, Renato Forte, Francesco Cariglia, Antonio Citaristi, Severino La Malfa, Giorgio Del Pennino, Antonio De Lorenzo, Francesco Greganti, Primo Bitetto, Valerio De Toma, Bartolomeo Mannocci, Maria Cristina Viezzoli, Gianfranco Pellicanò, Gerolamo Verga, Giovanna Finetti, Ugo Bonfanti, Claudio

Enti

Ente nazionale energia elettrica Cogefar Gemina

Segnatura archivistica

Studio legale dell'avv. Enzo Lo Giudice: carte processuali Craxi, 3.7

Studio legale dell'avv. Enzo Lo Giudice: carte processuali Craxi

1978 - 2002 con documenti dal 1978 e al 2002

1145 fascicoli.

Inventario a cura di Noemi Procaccia e Pierpaolo Caputo.

ricerca libera