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serie 6 Enimont (1988 - 2001)

Il 29 aprile 1994 la Procura di Milano chiede il rinvio a giudizio, nell'ambito dell'inchiesta sulla tangente Enimont per 37 persone con 43 capi di imputazione, fra i quali falso in bilancio, appropriazione indebita e violazione della legge sul finanziamento dei partiti.
All'udienza preliminare del 24 maggio il gip Italo Ghitti emette il decreto che dispone il giudizio per 32 persone e fissa la prima udienza per il 5 luglio davanti la V sezione penale del Tribunale di Milano. Sono imputati i politici Arnaldo Forlani, Paolo Cirino Pomicino, Severino Citaristi, Michele Viscardi e Carlo Senaldi(Dc); Renato Altissimo e Egidio Sterpa (Pli); Umberto Bossi e Alessandro Patelli (Lega Nord); Bettino Craxi, Claudio Martelli, Gianni De Michelis, Paolo Pillitteri, Bruno Pellegrino, Carlo Vizzini, Filippo Fiandrotti, e Andrea Buffoni (Psi); Giorgio La Malfa e Antonio Del Pennino (Pri); gli ex amministratori Montedison Giuseppe Garofano, Carlo Sama, Marcello Portesi e Giuseppe Berlini; l'ex vicepresidente dell'Eni Alberto Grotti; nonché Emilio Binda, il giornalista Luigi Bisignani, Mauro Giallombardo, Barbara Ceolin e Giorgio Casadei (area Psi); Enrico Boreatti e Michele D'Adamo (area Dc); Romano Venturi. Craxi è accusato di aver ricevuto per il Psi finanziamenti illeciti per undici miliardi di lire.
Le udienze si svolgono dal 5 luglio 1994 al 27 ottobre 1995.
Il 13 luglio1994 Andrea Buffoni, Barbara Ceolin, Antonio Del Pennino, Bruno Pellegrino, Carlo Senaldi, Marcello Portesi e Enrico Boreatti ottengono il patteggiamento della pena.
L'udienza del 7 dicembre 1994 è l'ultima udienza cui partecipa il pubblico ministero Antonio Di Pietro prima di lasciare la magistratura. Verrà sostituito da Francesco Greco.
Craxi, Fiandrotti, Bisignani, Giallombardo e Vizzini presentano alla Cassazione, singolarmente, fra il gennaio e l'ottobre del 1995, istanze di remissione del processo ad altra sede giudiziaria in quanto il giudice Romeo Simi De Burgis anni prima, grazie alle dichiarazioni del pentito Angelo Epaminonda, era stato messo sotto processo da Piercamillo Davigo, pubblico ministero del pool di Mani Pulite. La I sezione penale della Corte suprema di cassazione respinge il 5 luglio 1995 le istanze dei primi quattro. Quella di Vizzini verrà esaminata il 20 dicembre
All'udienza del 27 ottobre 1995 la V sezione penale del tribunale di Milano, presidente Simi De Burgis, stralcia la posizione di Vizzini ed emette la sentenza, depositata il 18 luglio 1996. Il tribunale ritiene colpevoli tutti gli imputati. In particolare Craxi è condannato a 4 anni di reclusione e al pagamento di 3 miliardi in solido con Giallombardo.
Gli avvocati Lo Giudice e Guiso ricorrono in appello rispettivamente il 5 novembre e il 13 dicembre 1996.
Le udienze di appello si svolgono fra il 2 giugno e il l'11 luglio 1998, data in cui viene emessa la sentenza.
All'udienza del 2 giugno Bisignani, Garofano, Sama e Giallombardo propongono il patteggiamento della pena e vengono stralciate le posizioni di Craxi, Martelli, D'Adamo e Cirino Pomicino rinviate al 2 luglio. Il 7 giugno la Corte di Appello conferma la condanna per tutti gli imputati eccetto per Pillitteri che viene assolto.
L'11 luglio 1997 la IV sezione penale della Corte di appello di Milano, presidente Camillo Passerini, conferma la condanna per Craxi a 4 anni di reclusione e 60 milioni di multa e per Martelli a un anno. La sentenza viene depositata il 7 ottobre.
La difesa di Craxi ricorre in Cassazione il 17 novembre 1997. Vi sono due udienze, una il 30 giugno e l'altra il 27 novembre, data in cui verrà emessa la sentenza. Il 13 giugno 1998 diviene definitiva la sentenza del processo Enimont: la V sezione della Corte di cassazione infatti condanna: Garofano a 3 anni di reclusione, Grotti a 1 anno e 4 mesi, Sama a 3 anni, Venturi a 1 anno e 8 mesi, Altissimo a 8 mesi, Bossi a 8 mesi, Forlani e Citaristi a 3 anni, La Malfa a 6 mesi e 20 giorni, Patelli a 8 mesi, Sterpa a 6 mesi, Giallombardo a 2 anni e 2 mesi ed infine Bisignani a 2 anni e 6 mesi.
Craxi e Martelli verranno giudicati a parte il 30 giugno. Bisignani, Garofano, Giallombardo e Sama, condannati a pene fra i 2 ed i 3 anni, saranno i primi cittadini italiani ad usufruire della legge Simeone-Saraceni che entrerà in vigore poche ore dopo, evitando così il carcere.
Il 27 novembre 1998 la VI sezione penale della Corte di cassazione annulla con rinvio ad altra sezione della Corte di appello di Milano la sentenza dell'11 luglio 1997.
Le udienze di appello si svolgono fra il 6 marzo e il 1° ottobre 1999.
L'1 ottobre 1999 la I sezione della Corte di appello di Milano riduce le condanne a Craxi (3 anni e una multa di 60 milioni) e Martelli (8 mesi). Durante l'udienza oltre al dispositivo vengono lette anche le motivazioni della sentenza, in modo da sveltire i tempi per il successivo grado di giudizio, provocando in tal modo le proteste di Guiso.
Il processo non è definitivo essendo arrivato solo al secondo grado di giudizio.

La serie contiene atti processuali e non relativi al procedimento penale comunemente conosciuto come processo Enimont 2 per distinguerlo dal procedimento penale noto come processo Cusani.

Ordinamento e struttura

La serie è stata suddivisa in 7 sottoserie: la prima , con documenti dal 1995 al 1996, conserva gli atti relativi al procedimento penale n. 1932/93 rgnr, n. 1460/93 rg gip, e 3359/94 rgnr inerente all'inchiesta bresciana sulla tangente Enimont; la seconda , con documenti dal 1988 al 1995, contiene gli atti processuali afferenti al cosiddetto processo Enimont 1; la terza , con documenti dal 1994 al 1995, conserva gli atti, processuali e non afferenti al I grado di giudizio; la quarta , con documenti dal 1996 al 1997, conserva gli atti afferenti al II grado di giudizio; la quinta , con documenti perlopiù dal 1997 al 1998,
conserva gli atti processuali relativi al ricorso contro la sentenza dell'11 luglio 1997; la sesta , con documenti perlopiù del primo semestre del 1999, conserva la documentazione inerente al II grado di giudizio; la settima , con documenti del secondo semestre del 1999, contiene le carte relative al il ricorso contro la sentenza di appello emessa in sede di rinvio.

Descrizione

186 fascicoli.

Note

Il procedimento è identificato dal numero 5994/94 del Registro generale delle notizie di reato (rgnr).

Antroponimi

Ghitti, Italo Forlani, Arnaldo Cirino Pomicino, Paolo Citaristi, Severino Viscardi, Michele Senaldi, Carlo Altissimo, Renato Sterpa, Egidio Bossi, Umberto Patelli, Alessandro Martelli, Claudio De Michelis, Gianni Pillitteri, Paolo Pellegrino, Bruno Vizzini, Carlo Fiandrotti, Filippo Buffoni, Andrea La Malfa, Giorgio Del Pennino, Antonio Garofano, Giuseppe Sama, Carlo Portesi, Marcello Berlini, Giuseppe Grotti, Alberto Binda, Emilio Bisignani, Luigi Giallombardo, Mauro Ceolin, Barbara Casadei, Giorgio Boreatti, Enrico D'Adamo, Michele Venturi, Romano Di Pietro, Antonio Greco, Francesco Davigo, Piercamillo Simi De Burgis, Romeo Passerini, Camillo

Enti

Enimont Democrazia cristiana Partito liberale italiano Lega Nord Partito repubblicano italiano Partito socialista italiano

Segnatura archivistica

Studio legale dell'avv. Enzo Lo Giudice: carte processuali Craxi, 3.6

Studio legale dell'avv. Enzo Lo Giudice: carte processuali Craxi

1978 - 2002 con documenti dal 1978 e al 2002

1145 fascicoli.

Inventario a cura di Noemi Procaccia e Pierpaolo Caputo.

ricerca libera