serie 2 Eni-Sai (1988 - 1998)
Il 20 dicembre 1993 il pubblico ministero Fabio De Pasquale chiede il rinvio a giudizio di A.M. e altri 12 persone, fra le quali Craxi, accusato di corruzione per aver favorito l'accordo dell'aprile del 1992, fra l'Eni, la Sai assicurazioni e la banca d'affari Salomon Brothers (partner solo formalmente) per la creazione una società mista alla quale affidare tutti i contratti assicurativi dei dipendenti dell'Eni. De Pasquale nell'aprile 1993, leggendo le carte sequestrate durante una perquisizione nello studio di A.M., aveva scoperto che la Sai aveva sbaragliato le altre assicurazioni grazie al pagamento di una tangente di 17 miliardi.
Il 24 e il 27 gennaio 1994 si svolgono le udienze preliminari fissate dal gip Maurizio Grigo, in particolare il 27 gennaio 1994 viene emesso il decreto che dispone il giudizio e viene fissata l'udienza per il 29 marzo 1994.
Le udienze si svolgono fra il 29 marzo e l'8 novembre 1994.
Il 6 dicembre 1994 la IV sezione penale del Tribunale di Milano, presidente Paolo Enrico Carfì, condanna Craxi a 5 anni e 6 mesi di reclusione in relazione alla tangente Eni-Sai.
Il 23 maggio 1995 l'avvocato Lo Giudice ricorre in appello contro la sentenza.
Il 20 dicembre 1995 Craxi presenta alla Cassazione istanza di rimessione del processo ad altra sede giudiziaria ma la I sezione penale della Cassazione, presidente Francesco Sacchetti, il 4 aprile 1996 dichiara inammissibile l'istanza dell'ex segretario Psi. Il 24 aprile 1996 la V sez. pen della Corte di appello di Milano, presidente Giovanni Milano, emette un ordinanza di reiezione dell'istanza di ricusazione.
Il 2 maggio 1996 la IV sezione penale della Corte di appello di Milano, presidente Renato Caccamo, conferma la sentenza di primo grado contro Craxi.
La Cassazione, il 12 novembre 1996, presidente Giovanni Tranfo, rende definitive le condanne del processo Eni-Sai
La Corte europea dei diritti dell'uomo nel 2001 accoglie favorevolmente i due ricorsi presentati da Craxi nel 1994 e nel 1997. Nei due esposti gli avvocati dell'ex presidente del Consiglio denunciavano una serie di violazioni della convenzione europea commesse nei processi Eni-Sai, Banco Ambrosiano, Enimont, Metropolitana Milanese ed Enel. Contestavano, fra l'altro, l'uso nei processi a carico di Craxi di testimonianze scritte rese in fase istruttoria, o in altri procedimenti, da testimoni non interrogati durante i dibattimenti nonché la trasmissione alla stampa di informazioni coperte dal segreto istruttorio per creare un clima a lui ostile, sostenendo che si era configurata una violazione del principio dell'equo processo sancito nell' articolo 6 della Convenzione europea dei diritti umani.
La serie contiene atti processuali e non relativi al procedimento penale cosiddetto Eni Sai.
Ordinamento e struttura
La serie si divide in 5 sottoserie: la prima,
Descrizione
148 fascicoli.
Note
Il procedimento è identificato dal numero 12044/93 del Registro generale delle notizie di reato (rgnr).
Antroponimi
De Pasquale, Fabio Grigo, Maurizio Carfì, Paolo Enrico Sacchetti, Francesco Milano, Giovanni Caccamo, Renato Tranfo, Giovanni
Enti
Ente nazionale idrocarburi Sai assicurazioni Banco ambrosiano Enimont Metropolitana milanese Ente nazionale elettricità Corte europea dei diritti dell'uomo
Segnatura archivistica
Studio legale dell'avv. Enzo Lo Giudice: carte processuali Craxi, 3.2
Studio legale dell'avv. Enzo Lo Giudice: carte processuali Craxi
1978 - 2002 con documenti dal 1978 e al 2002
1145 fascicoli.