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unità 902 Turati Filippo (4 febbraio 1927 - 9 febbraio 1932)

Descrizione

Manoscritti; dattiloscritti
49 cc.
45 docc.

Contenuto

Lettere di Filippo Turati. Da Hyeres, 4 febbraio 1927, spiega a Nenni le difficolta' a sistemare le sue cose perche' possiede un soggorno incerto e precario. A Parigi non ha casa o amici con spazio disponobile. Consiglia a Nenni di non lamentarsi della disoccupazione, che da cosa nascera' cosa;parigi, 10 febbraio 1927, segnala la pubblicazione di un racconto documentato di Piccinini, in vista di una sua conferenza su Giovanni Amendola; Hyeres, 23 febbraio 1927, commenta la situazione del partito a parigi dove sarebbe necessario che tutti rientrassero nel terreno comune dell'antifascismo, senza polemiche di partito. Consiglia su come comportarsi per l'eventuale amnistia del 21 marzo e di non agire impulsivamente; Parigi, 21 aprile 1927, ha saputo tramite Basso di una telefonato di Nenni, ma non crede di muoversi anche per motivi di salute. Chiede l'indirizzo di Mario Mariani, il quale fa un giornaletto: "Volonta'";1 agosto 1927, cartolina con la quale richiede di inviare subito le carte da firmare e riprenderle il giorno dopo;12 agosto 1927, chiede a Nenni piu' quotidianista di lui di aiutarlo a trovare la soluzione perche' la lettera resta sempre lunga e non riesce a comprimerla; s.l. 9 settembre 1927, parte per Bruxelles, faranno il processo e se segue i giornali ne avra' notizie; Bruxelles, 11 settembre 1927, chiede perche' Nenni non va . Ha scritto a Pera , che qualora avesse notizie sul processo di inviarle a Nenni. Probabile rinvio del processo per la terza volta; Parigi, 18 settembre 1927, vuole notizie sulle condizioni di salute della moglie di Nenni. Un compagno di Buenos Aires scrive chiedendo informazioni su Candido Testa che si spaccia per rappresentante della Concentrazione; 3 ottobre 1927, ritiene che la sede piu' appropriata sia quella de "Il becco giallo". Non sa a chi scrivere lettere personali; 9 dicembre 1927, ha saputo da Milano che Zucca di Varese, informatore della polizia italiana, a causa della fame che regna tra i profughi di Parigi, sia riuscito a corrompere con il denaro due unitari per ottenere informazioni. Crede che si tratti di un bluff e se ritiene opportuno di riferire queste informazioni agli amici; 11/12 dicembre 1927, ritiene un'ottima idea fare delle pubblicazioni in lingua francese, per far conoscere le reali condizioni dell-Italia sotto il fascismo e per combattere l'ignoranza, lo scetticismo e l'incredulita' dei francesi . Per fare cio' non bastano i quattrini ma serve chi li sappia fare. Occorre cun piano preciso che non fallisca al primo numero; 17 dicembre 1927, si mettono d'accordo per i festeggiamenti di Natale. Per i quaderni, gli unici a scrivere sarebbero Nenni e Modigliani. Qust'ultimo piu' valido come oratore che come scrittore; 26 febbraio 1928, spiega che gli amici della Giovanni Amendola vorrebbero che Nenni desse, in Liberta, maggior risalto agli annunci della loro conferenza e chiedono anche di darne l'annuncio in giornali francesi amici: Soir, Quotidien, Oeuvre per invitare personalita francesi che capiscano l'italiano; 29 febbraio 1928, avvisa che Parniani con agenzia di locazioni che abita a Vincennes gli ha telefonato per invitare lui e nenni al suo matrimonio come testimone. Chiede chiarimenti; 21 marzo 1928, ha parlato con Luigia Nitti che chiamera Nenni. Non se la sente di fare il viaggio a Vienna. Chiede se Nenni sa qualcosa dell-arresto di Francesco Frola a Montevideo; 21 agosto 1928, invia la dicitura da inseririsi nella sottoscrizione per la Liberta dei 1000 frs ricevuti da Buenos Aires. Unisce la protesta alla COnferenza interparlamentare che si apre a Berlino. Parla di contrattempi con la tipografia del Quotidien. Chiede notizie di de Ambris e l'indirizzo di Mario Bergamo; 24 agosto 1928, ringrazia per il libro di Ferrari. Aveva chiesto l'indirizzo di Schiavetti. Commenta la lunga "filastrocca tolosana" indirizzata alla COncentrazione antifascista, dove si accusa Faraboli di essere "espansivo", ma fu assolto da un'inchiesta. Non vuole perdere tempo a forza di occuparsi di inutili beghe; s.l., 4 settembre 1928, aveva richiesto a Nenni di tenergli da parte i giornali che riferivano sulla conferenza interparlamentare di Berlino, soprattutto inriferimento alla protesta Nenni deve incontrarsi con Giannini, il quale e' informato sulla faccenda Cesare Rossi che i giornali hanno trattato marginalmente e che importantissimo per loro; Parigi, 2 novembre 1928, chiede orari piu' precisi e o.d.g. specificati per le riunioni. Ha visto l'articolo sul Quarto Stato; e' rimasto male non per le critiche di Treves e di Modigliani ma per le idee espresse sul fascismo, che non possono essere proprio del tutto inventate; 5 aprile 1929, comunica che il Comitato centrale ha preso atto delle dimissioni di Nenni dalla carica di segretario generale causata non da un dissidio con la Concentrazione, ma dai rapporti di Nenni con il partito; 9 aprile 1921, non puo' accontentare Nenni, perche' non riesce a ridurre a 100 righe un discorso perche' ha l'abitudine di pensare la Conferenza sempre all'ultissima ora. Assicura che non trattera' della situazione politica generale e si limitera' alla commemorazione di Matteotti; 15 giugno 1929, ritiene che Nenni possa riuscire da solo a trovare dei compagni sostitutivi al cespite che e' venuto a mancare; 27 giugno 1929, chiede l'invio dei numeri successivi al primo articolo de "Six ans de guerre civile" apparsi sul Soir; 18 settembre 1929, rassicura che nessuno ha mai sospettato della sua probita' e del suo disinteresse, come della sua sincerita' e coraggio; 20 settembre 1929, protesta benevolmente per un numero del Soir che gli manca; 24 settembre 1929, Nenni rappresenta l'unica salvezza possibile per andare ad una riunione su unvito di Leo Poldan, in quanto la diserzione sarebbe un disastro; 5 maggio 1930, comunica che ha ipotecato Vincenzo Nitti per il libro di Salvemini e G. Dolci per quelo di F.F. Nitti. Lui si astiene, per pochissima voglia e capacita' di parlare in pubblico specie in francese.

Note

Nel fascicolo anche minuta datt. di Nenni al Redattore de "l'Humanité", Parigi, 27 ottobre 1928; minuta datt. di Nenni al Direttore di "Stato operaio", Parigi, 30 ottobre 1928; minuta datt. di Nenni al Comitato centrale della concentrazione antifascista, Parigi, 14 marzo [1929]; minuta autografa di Nenni ad Alberto Giannini senza luogo nel [1929].

Antroponimi

Turati, Filippo Giannini, Alberto Amendola, Giovanni Testa, Candido

Enti

Comitato centrale della concentrazione antifascista

Luoghi

Hyères Parigi Bruxelles Buenos Aires

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Segnatura archivistica

Pietro Nenni, 1.1.2.902

Pietro Nenni

1909 - 1980

fascc. 3076 (bb.276)

Inventario a cura di Giovanna Arcangeli e Luisa Montevecchi; inventario informatizzato a cura di Ombretta Nicodemo

ricerca libera