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unità 662 Natoli Aurelio (7 febbraio 1928 - 24 febbraio 1936)

Descrizione

Dattiloscritti; manoscritti
27 cc.
20 docc.

Contenuto

Lettere di Aurelio Natoli. Nérac, 7 febbraio 1928 con la quale vuole spiegare le sue ragioni riguardo le decisioni degli organi direttivi della Concentrazione. Non è d'accordo sul domandare l'amnistia. Il fascismo per rastrellare voti in Francia, Germania, Inghilterra presenterà il suo volto pacifista e presenterà l'amnistia per distrarre dalla crisi. Cercare di rompere le uova nel paniere ai fascisti; Parigi, 20 settembre 1929, risponde di riconoscere un tono scherzoso alla lettera firmata da parecchi consoci di Giannini; il suo parere sugli articoli di Nenni è noto e non ha titoli per insolentire nè per essere insolentito; Madrid, 26 settembre 1931, afferma che non esiste un patto si S. Sebastiano ma esistono degli appunti, sono stati riportati i passi che riguardano la Catalogna. A Barcellona vi era un incontro fra i rappresentanti delle diverse frazioni repubblicane riuniti nell'agosto del 1930 e fa un racconto dettagliato; s.l., 28 ottobre 1934, conferma a N. che si possono smentire tutte le atrocità sui curati mangiati e bruciati. Solo nelle Asturie hanno fucilati curati e militari ma in altri posti non hanno fucilato nè commesso barbarie. Fernando De Rosa ha scelto l'avvocato Rufilanchas e chiede che il partito dia mandato all'avvocato. De Rosa è di animo sollevato, ha dichiarato che ha lottato a favore della repubblica, ma nisogna evitare commenti e dichiarazioni contro il governo spagnolo perchè la situazione è delicata; 8 novembre 1934, è stato semre con la madre di De Rosa che è arrivata. L'avvocato è di gran valore e lo difende per il reato commesso prima della dichiarazione dello stato di guerra e del quale lostesso si è dichiarato responsabile (trasporto di armi). L'altro processo per l'insurrezione sarà discusso dinanzi al tribunale militare. Il giornale Libera stampa ha dato notizia del suo arresto (Natoli) ma chiede di astenersi da qualunque pubblicità; 15 novembre 1934, descrive le spese per De Rosa tra l'avvocato e il carcere. Non ha dato i 500 frs. alla madre perchè li spenderebbe in cose inutili e invece occorre economizzare; 26 novembre 1934, racconta sempre della situazione di De Rosa. E' stato interrogato per una notte intera ma come al solito ha parlato più del necessario, vantandosi di sapere dove erano nascoste le armi, di conoscere quali agenti della direzione di sicurezza lavoravano coi rivoluzionari. Continuano le misure profilattiche di espulsione del governo e racconta di quanto successo al Giusti; 12 [gennaio 1935], consiglia a N. di non andare a Madrid per ragioni di opportunità ( potrebbe essere anche espulso dalla Spagna), per il rpimo processo di De Rosa per il trasporto di armi alla città universitaria. Il processo più importante sarà quello per i fatti rivoluzionari e allora se le condizioni a Madrid saranno cambiate potrà andare e ortare la tessera di inviato di un giornale francese; 29 gennaio 1935, si voleva rinviare il processo per il trasprto d'armi con quello er i fatti rivoluzionari ma la difesa ha impugnato: 1) la formula di ribellione all'esercito ritendola non costituzionale; 2) l'abbinamento dei processi. In conclusione prima del prossimo mese non ci sarà il primo processo; 6 febbraio 1935, per il momento Fernando ha i soldo er tutto il mese, ci sarà il processo per trasporto d'armi e terrà informato N. mandando il resoconto. I detenuti del Carcel Modelo si sono ammutinati per protestare contro le ultime fucilazioni; 18 febbraio 1935, in seguito agli ammutinamenti hanno sospeso le visite dei non parenti e non vede De Rosa da 20 giorni. Dieci giorni fa ha inviato la procura alla madre e ha precisato che non è possibile fare spese straordinarie se non relative alla pura assistenza; 10 marzo 1935, comunica che tolgono lo stato di guerra e potrà rividere de Rosa. Manderà le copie delle sue dichiarazioni nei processi. Chede dipassare il conto delle spese a Morgari; 17 aprile 1935, ha visto Fernando che sta bene. Anche lui trova esagerate le somme richieste per le perizie e ha chiesto di parlare con l'avvocato anche per stabilire se la perizia è necessaria. Acclude copia delle deposizioni di De Rosa; 29 maggio 1935, ha parlato con l'avvocato e i 1500 pesetas sono per tutta la difesa e sono il frutto di un accordo con De Rosa. Inviare 1000 pesetas a Rufilanches.15 luglio 1935, l'ammontere del debito di De Rosa con la trattoria è di 76.85 pesetas, chiede a nenni di dire a De rosa di economizzare ed invia i dettagli dei conti; 12 settembre 1935, ha visto Fernando che ha chiesto dei soldi, non è stato saldato ancora il debito con il trattore ma al momento lui non ha sodli né per Fernando né per il trattore; 16 settembre 1935, chiede nuovamente di regolare il conto del trattore che insiste; 9 febbraio 1936, invia gli auguri di buon compleanno. Teme l'ambiente e il clima arroventato in mano alla destra; 24 febbraio 1936, parlerà con amici per la costituzione del Comitato Pesenti. Fernando è uscito sabato all'una e mezzo del pomeriggio. Pare che sia stato accusato di ver tradito suoi compagni e lo vogliono ammazzare. Fernando si è sempre assunto le responsabilità e ha salvato molti rivoluzionari. E' necessario che De Rosa si sposti per un po' e si procuri per lui una permanenza in Francia.

Note

La lettera da Parigi il 20 settembre 1929 ha in allegato una lettera di risposta di Nenni senza data topica il 21 settembre 1929, con la quale afferma di apprendere con gioia che si tratta solo di uno scherzo anche se ha valicato un po' troppo i confini. Non gli appartiene la debolezza di limitare il diritto di critica. Sulla lettera da Madrid il 16 settembre 1935, una nota di Hilari Fernandez.

Antroponimi

Natoli, Aurelio Giannini, Alberto De Rosa, Fernando Morgari, Oddino Pesenti, Antonio M. Rufilanchas Salcedo, Luis

Enti

Concentrazione d'azione antifascista

Luoghi

Nérac Madrid Parigi Barcellona Catalogna Asturie

Descrittori

antifascisti
perseguitati politici

allegati digitali

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Segnatura archivistica

Pietro Nenni, 1.1.2.662

Pietro Nenni

1909 - 1980

fascc. 3076 (bb.276)

Inventario a cura di Giovanna Arcangeli e Luisa Montevecchi; inventario informatizzato a cura di Ombretta Nicodemo

ricerca libera