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Autografi. Lettere a Luigi Cibrario e altri1822 - 1908

La raccolta è stata acquistata sul mercato antiquario: si tratta di circa 140 lettere, molte delle quali indirizzate a Luigi Cibrario.


 


Luigi Cibrario (Torino 23 feb. 1802 - Trebiolo 1 ott. 1870). Uomo politico e storico. Compiuti gli studî classici, a diciannove anni fu professore di rettorica, e a ventuno dottore in diritto canonico. Il nome suo, già illustre per i suoi studî storici, gli aprì nel 1830 la porta dell'Accademia delle scienze e gli valse l'incarico, datogli nel 1832 da Carlo Alberto, di recarsi, con Domenico Promis, in Svizzera e in Francia a ricercarvi antichi documenti della monarchia dei Savoia, rinnovatogli poi nel '33 e nel '34 per altre ricerche in proposito in Germania e nell'alta Italia. Nel '48, insieme col Colli, fu delegato dal Govemo Sardo a firmare l'atto con cui Venezia aveva decretata la sua unione ai popoli lombardi e piemontesi (5 luglio 1848). Il 21 ottobre di quello stesso anno il C. entrò in Senato. Sconfitto il Piemonte a Novara, e ritiratosi Carlo Alberto in esilio ad Oporto, il C. portò allo sventurato re, insieme con Giacinto di Collegno, l'indirizzo di simpatia a nome del Senato. Dopo aver ricoperto alte cariche, nel maggio 1852 fu ministro delle Finanze nel ricostituito ministero Azeglio; sei mesi dopo ministro dell'Istruzione pubblica. Nel '53 il C. dettò il celebre Memorandum di protesta per i sequestri posti dall'Austria sui beni degli emigrati lombardo-veneti, divenuti cittadini sardi; nel '55 la dichiarazione di guerra contro la Russia; il 30 maggio era ministro degli Affari esteri. Laboriosa e sagace fu l'opera sua diplomatica per rendere efficace la partecipazione del Piemonte alla conferenza di Parigi. Tornato il Cavour dal congresso, il C. si dimise e tornò ai suoi studî prediletti. Come storico il C. iniziò la sua opera feconda nel 1825 con le Storiche notizie dei principi di Savoia (Torino), in cui cercò di provare l'origine italiana della casa sabauda; nel 1827 pubblicò due volumi della Storia di Chieri (Torino), di cui uscirono parecchie edizioni. Frutto delle missioni storiche del '32, compilò, in collaborazione col Promis: Documenti, monete, sigilli (Torino 1833), e Sigilli dei principi di Savoia (Torino 1834). Ncl 1834 pubblicò su documenti inediti: Investigazioni sulla morte del conte di Carmagnola (Torino) e un libro di Novelle (Torino). L'opera che gli diede maggior fama fu Dell'economia politica del Medioevo, libri 3 (Torino 1839). Nel 1840 uscì a Torino, in 3 volumi, la Storia della monarchia di Savoia che arriva fino alla morte di Amedeo VIII (1391); nel 1841 pubblicò: Discorsi delle finanze della monarchia di Savoia nei secoli XIII e XIV (Torino); nel 1844, Storia e descrizione della reale badia di Altacomba, voll. 2 (Torino), nel 1847, la Storia di Torino, voll. 2, e Pensieri sulle riforme di re Carlo Alberto. Sono da ricordarsi poi ancora di lui: Origine e progresso delle istituzioni della monarchia di Savoia (Torino 1854-55); e le Brevi notizie storiche e genealogiche dei reali di Savoia (Torino 1859). Bibl.: Wiziewski, Luigi Cibrario, Torino 1852; F. Sclopis, Notizie della vita e degli studi letterari del conte Cibrario, Torino 1870; Odorici, Il conte Luigi Cibrario e i tempi suoi, Firenze 1872; Tettoni, Vita letteraria del conte Luigi Cibrario, Torino 1872; F. Gabotto, Lettere di Luigi Cibrario a Giacomo Giovanetti, in Il Risorgimento italiano, X (1917). Da Enciclopedia Italiana (1931), voce di Adolfo Colombo.

Autografi. Lettere a Luigi Cibrario e altri

1822 - 1908

b. 1, fascc. 37, 142 documenti.

Disponibile per la consultazione online.

Digitalizzazione della documentazione a cura dei militari del Nucleo speciale commissioni parlamentari d'inchiesta della Guardia di finanza e dell'Arma dei carabinieri assegnati all'Archivio storico.

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