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Amintore Fanfani1945 - 1999

1908, 6 febbraio. Nasce a Pieve Santo Stefano (Arezzo).
1926. Si iscrive alla Facoltà di Scienze economiche e sociali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano dove si laurea con lode il 5 luglio 1930 con una tesi dal titolo: Effetti economici dello Scisma inglese.
1932. Assistente incaricato nella stessa Università Cattolica. Libero docente, contemporaneamente frequenta il Corso allievi ufficiali di Spoleto e ne esce con il grado di sottotenente.
1936. Titolare della cattedra di Storia economica all'Università Cattolica di Milano.
1943. 17 settembre. Esule in Svizzera fino al 6 luglio 1945. Insegna alle università di Losanna e di Ginevra e fonda a Pouilly l'Università per gli internati civili italiani.
1945, settembre. Dirigente dell'ufficio Studi, propaganda e stampa (Spes) della Dc.
1946, 20 aprile. Componente del Consiglio nazionale e della Direzione centrale della Dc.
1946, 2 giugno. Deputato alla Costituente, componente della "Commissione dei 75".
1947, 31 maggio. Ministro del Lavoro e previdenza sociale (IV e V Governo De Gasperi) fino al 14 gennaio 1950.
1951, 26 luglio. Ministro dell'Agricoltura e foreste (VII Governo De Gasperi) fino al 7 luglio 1953.
1953, 16 luglio. Ministro dell'Interno (VIII Governo De Gasperi) fino al 2 agosto.
1953, 17 agosto. Confermato ministro dell'Interno (Governo Pella) fino al 12 gennaio 1954.
1954, 18 gennaio. Presidente del Consiglio (I Governo Fanfani) fino all'8 febbraio 1954.
1954, 16 luglio. Segretario nazionale della Dc fino al 31 gennaio 1959.
1955, 14 gennaio. Titolare della cattedra di Storia economica della Facoltà di Economia e commercio dell'Università "La Sapienza" di Roma, che lascerà nel 1983 compiuti i settantacinque anni.
1958, 1 luglio. Presidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri (II Governo Fanfani) fino al 15 febbraio 1959.
1960, 26 luglio. Presidente del Consiglio (III Governo Fanfani) fino al 21 febbraio 1962.
1962, 21 febbraio. Presidente del Consiglio (IV Governo Fanfani) fino al 21 giugno 1963.
1965, 5 marzo. Ministro degli Affari esteri (II Governo Moro) fino al 30 dicembre 1965.
1965, 21 settembre. Presidente della XX Assemblea generale delle Nazioni Unite nella sessione '65-'66.
1966, 23 febbraio. Ministro degli Affari esteri (III Governo Moro) fino al 24 giugno 1968.
1966, 1 giugno. Fondatore dell'Istituto Italo-Latino Americano.
1968, 5 giugno. Presidente del Senato (I presidenza) fino al 24 maggio 1972.
1972, 25 maggio. Presidente del Senato (II presidenza) fino al 26 giugno 1973.
1972, 10 marzo. Senatore a vita «per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale».
1973, 17 giugno. Si dimette dalla carica di presidente del Senato per assumere l'incarico di segretario nazionale della Dc, che terra fino al 26 luglio 1975.
1976, 14 aprile. Presidente del Consiglio nazionale della Dc fino al 5 luglio 1976.
1976, 5 luglio. Presidente del Senato (III presidenza) fino al 19 giugno 1979.
1979, 20 giugno. Presidente del Senato (IV presidenza) fino al 1 dicembre 1982.
1982, 1 dicembre. Si dimette dalla carica di presidente del Senato per divenire presidente del Consiglio (V Governo Fanfani), incarico che terrà fino al 4 agosto 1983.
1985, 9 luglio. Presidente del Senato (V presidenza) fino al 17 aprile 1987.
1985, 17 aprile. Si dimette dalla carica di presidente del Senato per divenire presidente del Consiglio (VI Governo Fanfani), incarico che terrà fino al 28 luglio 1987.
1987, 28 luglio. Ministro dell'Interno (Governo Goria) fino al 13 aprile 1988.
1988, 13 aprile. Ministro del Bilancio e Programmazione economica (Governo De Mita) fino al 22 luglio 1989.
1992, 17 giugno. Presidente della Commissione affari esteri del Senato fino al 14 aprile 1994.
1994, 28 luglio. Aderisce al Partito popolare. Da questo momento non assume più incarichi istituzionali, esercitando fino all'ultimo le funzioni di senatore a vita.
1999, 20 novembre. Muore a Roma.
Cronologia essenziale a cura della Fondazione Fanfani.

Amintore Fanfani

1945 - 1999 con docc. dal 1928 e documentazione postuma al 2000.

Buste 293 , fascicoli 1862, 43 agende

Disponibile per la consultazione online senza allegati digitali.

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