Unione nazionale fascista del Senato (Unfs)1926 - 1944

L'Unione nazionale del Senato, formalmente istituita nel 1926, aveva il compito di assistere e sostenere il governo nell'approvazione dei disegni di legge da esso presentati, partecipando attraverso i suoi membri ai lavori degli Uffici e delle Commissioni ed alle discussioni in Aula. La nascita del "gruppo" al Senato sembra risalire tuttavia al febbraio 1925, come risulta da numerose testimonianze contenute nei fascicoli personali dei senatori che furono coinvolti sin dalle origini. L'Unione era composta da un Consiglio direttivo, costituito da un presidente, tre vicepresidenti, due segretari. Nel Consiglio, chiamato anche Direttorio, erano presenti anche altri senatori consiglieri. Le adesioni dei senatori avvenivano su richiesta spontanea dell'interessato o su sollecitazione del Consiglio direttivo che le approvava. I soci pagavano una quota annuale. La denominazione originaria era "Unione nazionale del Senato" (UNS). Solo in un secondo tempo fu modificata in "Unione nazionale fascista del Senato" (UNFS), più precisamente dal maggio 1929, come si evince da una lettera raccomandata del Presidente dell'Unione, sen. Raffaele Garofalo, indirizzata al senatore Piero Puricelli del 24 maggio 1929. Nel 1933, in seguito alla pubblicazione del nuovo statuto del Partito nazionale fascista, il sen. De Vecchi di Val Cismon, presidente del Triumvirato, ordinò che i senatori non iscritti al Partito fossero radiati dall'UNF. Tale ordine era in linea con quanto indicato nel nuovo statuto del Pnf: tra gli allegati troviamo infatti quello dedicato all'Unione nazionale fascista del Senato: "È istituita l'Unione Nazionale Fascista del Senato, retta da un triumvirato (un presidente e due componenti), nominato dal Segretario del P.N.F. All'Unione Nazionale Fascista, che ha la sua sede nel Senato del Regno, sono inscritti i Senatori tesserati nel P.N.F." (Statuto del Partito nazionale fascista, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, 1933, p.47).