Bnl Atlanta (X leg.) - Documenti e Atti parlamentari
Periodo di attività della Commissione: X leg. (6 marzo 1991 - 22 aprile 1992)
La «Commissione parlamentare d'inchiesta sul caso della filiale di Atlanta della Banca Nazionale del Lavoro e sue connessioni» è stata istituita con deliberazione del 19 febbraio 1991 del Senato della Repubblica, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 45 del 22 febbraio 1991. L'attività della Commissione venne successivamente prorogata con un'altra deliberazione del Senato del 18 dicembre 1991, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 300 del 23 dicembre 1991. Come previsto dall'articolo 3 della deliberazione istitutiva, la Commissione era composta da venti senatori nominati dal Presidente del Senato che nominava anche il suo Presidente al di fuori dei predetti componenti. La Commissione si costituì con la nomina a suo Presidente del senatore Gianuario Carta (nomina annunciata il 28 febbraio 1991) e con l'elezione degli altri membri dell'ufficio di Presidenza, avvenuta il 6 marzo 1991.
Nel 1989 la filiale della BNL di Atlanta fu investita da uno scandalo portato all'attenzione dell'opinione pubblica con l'irruzione dell'FBI nei locali della banca il 4 agosto di quell'anno. Lo scandalo concerneva le procedure attraverso cui erano stati concessi irregolarmente degli ingenti prestiti all'Iraq da parte di Christopher Drogoul, all'epoca direttore di quella filiale della BNL.
Sulle operazioni intercorse tra la banca e l'Iraq tra il 1982 e il settembre 1989 erano state presentate diverse interrogazioni da parte di senatori (Mancino e altri, n. 910; Andriani e altri, n. 917; Forte e altri, n. 914; Granelli, n. 915; Spadaccia e altri, n. 916; Cavazzuti, n. 918) che ricevettero risposta dal Ministro del Tesoro Guido Carli il 14 settembre 1989 presso la Commissione Finanze del Senato. Nello stesso settembre 1989 era stato presentato in Senato, dal senatore Pecchioli ed altri, la proposta di «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul caso della filiale di Atlanta della Banca nazionale del lavoro e sue connessioni» (Doc. XXII, n. 16). Assegnato per il suo esame in sede referente alla Commissione Finanze e Tesoro, nella seduta del 24 ottobre 1989 questa Commissione approvò una proposta di sospensione dell'esame del documento, proposta da sottoporre all'Assemblea di Palazzo Madama, per consentire alla Commissione stessa di completare l'istruttoria acquisendo dal Governo ulteriori informazioni e quindi concludere l'esame di merito del documento entro trenta giorni. L'Assemblea di Palazzo Madama approvò la sospensiva nella seduta del 25 ottobre 1989. Dopo aver ripreso l'esame del documento nel dicembre, nella seduta del 18 gennaio 1990 la Commissione Finanze e Tesoro, all'unanimità, diede mandato al relatore Colombo di proporre all'Assemblea una ulteriore sospensiva dell'esame del Doc. XXII, n. 16 fino al 30 settembre 1990 e di chiedere, considerando che le vicende della BNL di Atlanta toccavano la competenza di più Commissioni, la costituzione di una Commissione speciale di indagine per l'acquisizione di elementi a chiarimento definitivo delle citate vicende. Nella seduta del 24 gennaio 1990 l'Assemblea di Palazzo Madama approvò la sospensione della discussione del Doc. XXII, n. 16, unitamente alla proposta di istituzione di una Commissione speciale. La Commissione speciale di indagine fu quindi istituita con deliberazione del Senato del 24 gennaio 1990 e concluse i propri lavori con un po' di ritardo (gennaio 1991), dando incarico al proprio Presidente, senatore Carta, di redigere un rapporto che ponesse in risalto anche l'esigenza di dare vita ad una Commissione di inchiesta. In tale documento conclusivo, comunicato alla Presidenza del Senato il 7 febbraio 1991 (Doc. XVII, n. 12), il presidente Carta delineava una prima ricostruzione della vicenda.
Conclusi i lavori della Commissione speciale, l'assemblea di Palazzo Madama poté quindi discutere e approvare, nella seduta del 19 febbraio 1991, il Doc. XXII, n. 16 e istituire una Commissione d'inchiesta che assorbì la documentazione prodotta dalla precedente Commissione speciale: vi fu, quindi, continuità tra l'attività e le indicazioni emerse in sede di indagini di quest'ultima e le direttrici dell'inchiesta e le risultanze acquisite poi dalla Commissione di inchiesta della X legislatura.
Come stabilito dall'articolo 1 della deliberazione istitutiva, la Commissione doveva accertare: «a) la successione degli avvenimenti, la natura delle operazioni e le procedure che avevano portato al costituirsi della rilevante esposizione economica della Banca nazionale del lavoro verso terzi; b) quali [fossero] le imprese italiane e straniere che [avevano] avuto finanziamenti o garanzie per operazioni verso l'Iraq e quali [fossero] stati i beni ed i movimenti finanziari interessati; c) lo stato di efficienza del sistema complessivo dei controlli bancari nella vicenda della filiale di Atlanta della Banca nazionale del lavoro, anche al fine di fornire elementi per eventuali future normative; d) se nella [...] vicenda [fossero] ravvisabili elementi di contraddizione o di distorsione messi in atto da parte di soggetti pubblici o privati rispetto alla politica del Governo italiano nelle relazioni con altri Stati e segnatamente con l'Iraq, anche con specifico riferimento al traffico di materiale ad uso bellico o strategico». In data 21 dicembre 1991 questa Commissione approvò un rapporto preliminare (Doc. XXII-bis, n. 3) nel quale fu sottolineato che numerose erano le anomalie operative riscontrate a capo della filiale BNL di Atlanta; in particolare, si sosteneva che non si era trattato di una questione essenzialmente bancaria. I giudizi espressi nel rapporto preliminare si fecero poi più precisi ed articolati nella relazione conclusiva, approvata dalla Commissione nella seduta del 22 aprile 1992 (Doc. XXII-bis, n. 4) e presentata alla Presidenza del Senato nello stesso giorno. La relazione conclusiva terminò con questo auspicio: «II proseguimento di una serie massiccia di indagini ad opera di diversi organismi americani, [...] induce a considerare indispensabile [...] un analogo ulteriore interessamento da parte di tutti gli organismi interessati e in particolare da parte del Senato» (Doc. XXII-bis, n. 4, pag. 35). Benché l'attività della Commissione di inchiesta fosse stata interrotta a causa della fine della X legislatura, piena era la consapevolezza della necessità, quindi, di continuare le indagini.