Attività e funzionamento Inps (IV leg.)
Periodo di attività della Commissione: IV leg. (22 settembre 1966 - 31 maggio 1967)
La «Commissione senatoriale d'inchiesta sull'attività e sul funzionamento dell'Istituto nazionale della previdenza sociale» è stata istituita con deliberazione del 21 luglio 1966 del Senato della Repubblica, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 184 del 26 luglio 1966. La Commissione era composta da diciotto senatori nominati dal Presidente del Senato il 20 settembre 1966 e si costituì il 22 dello stesso mese, eleggendo il suo ufficio di Presidenza e il senatore Giovanni Giraudo a suo Presidente. L'attività della Commissione venne successivamente prorogata con deliberazione del 15 marzo 1967, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 71 del 20 marzo 1967.
L'articolo 1 della deliberazione istitutiva, stabilendo l'oggetto dell'inchiesta che la Commissione doveva condurre, faceva riferimento ai «fatti discussi nelle sedute del Senato del 23 e 24 marzo 1966». Tale articolo conteneva un esplicito riferimento non soltanto alla «situazione dell'INPS», ma altresì a specifici episodi denunciati in Senato, dove avevano costituito l'oggetto di due mozioni (senatore Schiavetti e altri, n. 13; senatore Maccarrone e altri, n. 14) e di sei interpellanze (senatore Nencioni e altri, senatore Roda, senatore Rotta e altri, senatore Macaggi e altri, senatore Salari e altri, senatori Mongelli e Morino, rispettivamente nn. 363, 415, 419, 432, 433, 434) discusse ampiamente in Assemblea il 23 e il 24 marzo 1966. Tra gli elementi e le circostanze denunciati all'attenzione dell'Assemblea in quell'occasione va posta in rilievo innanzitutto la critica riferita alle dimensioni dell'Istituto, nonché alla sua gestione amministrativa ed economica (cfr. interventi Roda, Brambilla, Rotta, Salari). La mozione Schiavetti e altri evidenziava anche che la mancanza di seri controlli interni e di oculata amministrazione era soprattutto dovuta al fatto che l'ente fosse retto ancora da statuti e regolamenti di epoca fascista che, come tali, non consentivano una amministrazione «aperta e democratica»: una specifica anomalia fu identificata, quindi, nella struttura accentrata dell'Istituto. Altre critiche vennero avanzate circa la configurazione del sistema assistenziale nel settore antitubercolare (cfr. intervento Brambilla): le vicende connesse a questo settore e gli abusi in alcuni preventori furono considerati come sintomi di una più generale disfunzione dell'Istituto, nonché della scarsa vigilanza da parte del Ministero del lavoro e della previdenza sociale (cfr. interventi Roda, Maccarrone, Spezzano, Rotta, Macaggi). L'esigenza di predisporre un'inchiesta parlamentare per verificare la fondatezza dei fatti, studiarne correlativamente le cause e le prospettive di una riorganizzazione e riforma dell'Istituto, fu concordemente sottolineata da tutti gli intervenuti: nella seduta del 24 marzo 1966 furono quindi presentati un documento (Doc. n. 99, Parri e altri) e due disegni di legge (nn. 1590 e 1591, rispettivamente Bergamasco e altri e Nencioni e altri) che chiedevano l'istituzione di una Commissione d'inchiesta e che vennero assegnati, per il loro esame in sede referente, alla Commissione Lavoro. Tale Commissione li esaminò congiuntamente tra maggio e giugno di quell'anno per poi trasmetterli all'Assemblea di Palazzo Madama che il 21 luglio decise per l'assorbimento dei due disegni di legge da parte del Doc. n. 99 e per l'approvazione di quest'ultimo, dando così vita alla deliberazione istitutiva.
L'attività della Commissione si concentrò essenzialmente su tre filoni di inchiesta, in cui possono raggrupparsi gli illeciti e le disfunzioni indicate: fatti e problemi relativi all'assistenza antitubercolare; patrimonio dell'Istituto e sua gestione; struttura di quest'ultimo con particolare riferimento alle prestazioni assicurative e al contenzioso. La Commissione, a fini organizzativi del proprio lavoro, decise quindi di costituire tre distinti gruppi di studio per l'analisi separata dei tre settori, riservando la valutazione e l'elaborazione degli elementi così raccolti alla discussione in sede plenaria.
La Commissione terminò i suoi lavori il 30 maggio 1967 con l'approvazione della relazione finale (Doc. n. 133, IV leg.) che venne trasmessa alla Presidenza del Senato il giorno seguente.