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QUARTIERI Nicolò

29 dicembre 1837 - 05 novembre 1904 Nominato il 21 novembre 1901 per la categoria 03 - I deputati dopo tre legislature o sei anni di esercizio provenienza Toscana

Commemorazione

 

Atti parlamentari - Commemorazioni
Tancredi Canonico, Presidente

Signori senatori!
Duolmi dover cominciare il mio ufficio dalle dolenti note.Ma pur troppo è ben raro che durante un periodo, anche non lungo, d'interruzione dei nostri lavori, non si abbiano a deplorare perdite dei nostri colleghi.
[...]
Il dott. Nicolò Quartieri, era vigoroso ancora quando si estinse in Massa Carrara il 5 dello scorso mese, non ancora compiuti i 66 anni, essendo egli nato il 29 dicembre 1837 a Bagnone.
Dotto ed appassionato cultore delle discipline filosofiche e filologiche, nelle quali era laureato, entrò alla Camera dei deputati nel corso dell'XI legislatura portatovi dal collegio di Pontremoli, che la nomina del generale Cadorna a senatore aveva lasciato vacante.
Fu sempre riconfermato nelle successive elezioni, e tenne per molti anni alla Camera la carica di segretario dell'ufficio di Presidenza. Di parte moderata, assiduo ai lavori parlamentari, pronunciò più volte discorsi serenamente assennati ed applauditi, finché divenne nostro collega il 21 novembre 1901. Né tralasciò di partecipare ai lavori della Deputazione provinciale di Massa, che spesso presiedette.
Colto altrettanto quanto modesto, mite di animo, gentile di modi, era carissima cosa il conversare con lui.
Egli passò a traverso la vita senza altro scopo che farvi il proprio dovere con serena coscienza, e senza nulla cercare per sé.
Non possiamo che sentir con dolore la sua scomparsa: ma il suo ricordo è ad un tempo un grato conforto
[...]
GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GIOLITTI, presidente del Consiglio, ministro dell'interno. A nome del Governo mi associo al dolore del Senato per le perdite gravissime che ha subito durante questo periodo di chiusura dei suoi lavori.
Quando si pensa al tesoro di patriottismo, di sapienza e di valore che il paese ed il Senato hanno perduto con la scomparsa di questi uomini non si può a meno di essere compresi da un senso di profonda mestizia.
Io auguro che la nuova generazione possa darci uomini che per patriottismo, per valore e sapienza possano equivalere a quelli dei quali oggi piangiamo la perdita. (Bene).
Mi consenta il Senato una parola di speciale rimpianto per la perdita del senatore Ottolenghi che mi fu compagno di scuola, e che ebbi poi collega come ministro della guerra. Egli era un cuore nobilissimo, affezionato all'esercito come, forse, pochi uomini lo sono stati, e se avesse avuto anche maggiori occasioni di dimostrare il suo valore e l'altissima sua intelligenza certamente avrebbe saputo acquistarsi ancora maggiori benemerenze verso il paese.
Io mi associo al profondo dolore del Senato, e rinnovo l'augurio che la generazione che sorge, riempia questi vuoti che, disgraziatamente, si vanno continuamente facendo nel Senato e nel paese. (Vive approvazioni).

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 3 dicembre 1904.