senato.it | archivio storico

LANZA Carlo

21 maggio 1837 - 14 marzo 1918 Nominato il 16 giugno 1898 per la categoria 14 - Gli ufficiali generali di terra e di mare. Tuttavia i maggiori generali e i contrammiragli dovranno avere da cinque anni quel grado in attività provenienza Piemonte

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Manfredi, Presidente

Il 14 marzo morì in Torino il conte Carlo Lanza, che al Re ed allo Stato prestò segnalati servizi nelle armi e nella diplomazia. Era nato in Mondovì, Provincia di Cuneo, il 21 maggio 1837, ed entrato allievo nella R. Accademia militare il 20 agosto 1851, e fattovi cadetto, fu nominato sottotenente nell'esercito il 9 agosto 1855, allo Stato maggiore di artiglieria un anno dopo. In quest'arma proseguì la carriera. Luogotenente nella campagna nel 1859, vi fu promosso capitano; e passò maggiore in quella del 1866. Tenente colonnello nel 1873, fu inviato a Parigi addetto militare presso quella ambasciata italiana, e di là delegato alla Conferenza di Bruxelles per regolare i diritti ed usi dei belligeranti. Colonnello, fu nel 1879 a Vienna presso quella R. ambasciata. Maggior generale nel 1884, aiutante di campo generale effettivo di Sua Maestà nel 1887; fece la campagna di Africa dal 1887 al 1888; tenente generale nel 1890. Nel 1892 fu incaricato di reggere le R. legazione a Berlino, con qualità e trattamento di ambasciatore e vi rimase inviato straordinario e ministro plenipotenziario. Nel 1898 fu plenipotenziario per il trattato di commercio con il Chili. Cessò dalla diplomazia, andando a riposo nel 1906 da tenente generale con la croce d'oro per il quarantennio di servizio militare, e con la medaglia mauriziana per merito militare di dieci lustri.
Lo acquistammo al Senato nel 1898; e, se le cariche lo tennero lontano, vi fu in grande pregio il nome che sarà ricordato. (Bene). [...]
VIGANÒ. Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
VIGANÒ. Il senatore Lanza di Busca fu uomo di grande bontà, di mente sagace, di eletta nobiltà, di pensiero e di azione.
La sua morte ha profondamente addolorati quanti furono, nell'inizio della loro carriera, suoi allievi nelle scuole militari, e più tardi suoi sottoposti nei comandi che egli resse. Ed io fai fra questi; e come me Io furono parecchi colleghi del Senato.
È dolore sincero e profondamente sentito il nostro. Più che estimatori dei suoi meriti, acquistati da lui nel tempo in cui tenne uffici militari e nel tempo che passò nella diplomazia, noi, che sapevamo il cuor ch'egli ebbe, eravamo a lui, per gli insegnamenti che con amore e studio ci ha dato, stretti da vividi sensi di riconoscenza, di affetto, di ammirazione.
Ed il ricordo di questo nostro buon maestro noi conserveremo nel cuore. (Approvazioni). [...]
SACCHI, ministro di grazia, giustizia e dei culti.Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SACCHI, ministro di grazia, giustizia e dei culti.[...]
Un'altra nobile figura, un altro nome onorato: Carlo Lanza. Nella carriera militare raggiunse i supremi gradi dell'esercito. Nella vita politica la fiducia del Governo lo elevò alla dignità di ambasciatore. Gentiluomo di nascita, di sentimento e di modi, godeva la universale stima e simpatia. La patria piange in lui il figlio devoto, il diplomatico insigne, il benemerito cittadino.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni, 18 aprile 1918.