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BRUNO Lorenzo

21 luglio 1821 - 04 marzo 1900 Nominato il 16 novembre 1876 per la categoria 21 - Le persone che da tre anni pagano tremila lire d'imposizione diretta in ragione dei loro beni o della loro industria provenienza Piemonte

Commemorazione

 

Atti Parlamentari - Commemorazione
Giuseppe Saracco, Presidente

Signori senatori.
Nel volgere dei brevi giorni, dappoiché ci siamo separati, altri due fra i colleghi nostri sono discesi nel sepolcro: Lorenzo Bruno [...].
Lorenzo Bruno era nato nel 1821 in Murazzano, Provincia di Cuneo, e quindi a 79 anni si spegneva nella sua diletta Torino, dove l'illustre vegliardo, circondato dalla stima e dall'affetto universale, avea trascorso la parte migliore della sua bella ed onorata esistenza.
Gli è infatti colà che il compianto collega otteneva, appena ventenne, i diplomi della laurea, in medicina prima, poi in chirurgia, ed è all'ombra, e sotto le grandi ali dell'Università della regale Torino che si svolse in tutta la sua ampiezza, e si manifestò particolarmente nel diuturno esercizio della sua nobile professione, il poderoso ingegno di Lorenzo Bruno, talché morto il Riberi nel 1862, l'unanime consenso dei dotti e dei profani determinò la scelta del successore nella persona del Bruno, che da quel giorno, e fino a che gli durò la vita, tenne sempre con grande onore la Cattedra di medicina operativa e di clinica chirurgica, nella quale non conobbe rivali.
Io non dirò, perocché questo non è ufficio mio, dei meriti scientifici di Lorenzo Bruno, né della scrupolosa esattezza con la quale soleva conciliare i doveri della cattedra coi riguardi dovuti alla numerosa clientela che pendeva dal suo labbro, e ne ascoltava i consigli con la fede e la riverenza figliale.
A me tuttavia, quantunque profano, sia lecito affermare, che l'opera del professore si distinse specialmente, e vuole essere principalmente commendata per ciò che nella sua lunga e brillante carriera, l'onorando uomo si studiò particolarmente di imprimere al suo insegnamento un indirizzo pratico, che stesse in relazione con la realtà e con le contingenze della vita, che oramai gli erano divenute famigliari.
La fama del clinico insigne salì presto fino alla reggia, onde avvenne che il Re Vittorio Emanuele lo nominò suo medico di fiducia; tal che a Lorenzo Bruno era riserbato il doloroso ufficio di chiudere gli occhi al Gran Re, e di pronunziare in quel momento fatale la frase oramai consacrata alla storia: È morto il primo Re d'Italia, come il viaggiatore che riposa dopo il lungo cammino! (Bene).
Egli era tuttavia, e rimase sempre di una semplicità ammirevole, che sgraziatamente non sembra più appropriata ai tempi nostri. Tale invece e tanta fu l'operosità di quel valentuomo che quando gli elettori amministrativi di Torino e di Murazzano lo chiamarono a sedere nei Consigli del Comune e della Provincia, trovò ancora il tempo per adempiere i doveri inerenti ai diversi uffici con quella rettitudine di intendimenti e con la stessa sincerità e fermezza di convinzioni, che sino dal 1865, mentre s'inauguravano gli studi nella Università di Torino, gli era avvenuto di manifestare, inneggiando all'accordo fra la fede e la scienza.
Il vero è, che liberale di principii e di azione, Lorenzo Bruno dimostrò coi fatti, meglio che in parole, di saper servire la causa dell'umanità con l'esercizio della prima e la più nobile delle virtù cristiane. Lorenzo Bruno, fu un filantropo nel vero e più schietto significato della parola. (Bene).
Come niun altro seppe, e difficilmente saprà mai fare, non passò forse giorno senza che egli abbia avuto l'opportunità, quasi senza darsene per inteso, di curare personalmente tanti poveri infelici. Ma testimone di infinite miserie consentì a presiedere, od almeno a prender parte attiva alle amministrazioni delle principali opere pie di Torino. Io non mi indugierò a dire di ciascuna, e quanto sia il bene da esso operato con l'azione diretta e col consiglio di tutte le ore, ma non saprei tacere che il nostro Bruno fu uno dei più strenui propugnatori delle benemerite Colonie alpine pei bambini poveri, tanto che nella solenne occasione del suo giubileo professionale, celebrato nel 1894, al quale presero parte tutte le classi sociali, vinse il pensiero di creare una di queste Colonie alpine che si intitola al nome onorato di Lorenzo Bruno.
E quando un gruppo di discepoli e di amici raccolti intorno alla salma del venerando cittadino, intesero che per rispetto alla volontà del defunto si dovevano astenere dal deporre un fiore sulla bara dell'uomo che si avviava alla sua ultima dimora, facilmente si convenne di farne un'offerta a quella benefica, ma pur sempre bisognosa istituzione delle Colonie alpine, pensando non senza ragione che quell'anima eletta dovesse sentirsi particolarmente rallegrata del pietoso ricordo.
Egli aveva, a sua volta, prima di morire, in mezzo ai molti e cospicui lasciti di beneficenza, disposto di egregia somma a benefizio dei poveretti delle Colonie alpine, che dilesse particolarmente fino alle ore estreme della sua nobile esistenza.
Lorenzo Bruno era senatore del Regno dal 17 [sic] novembre 1876, e se l'animo si sente attristato che sia toccato a me, suo vecchio amico, di ricordare in maniera tanto succinta, le virtù dell'estinto collega, il Senato non può non dolersi di aver perduto uno dei suoi, che teneva un luogo distinto fra i più eminenti cultori della scienza medica, un cittadino esemplarmente virtuoso, un filantropo insigne, che bene operò a benefizio della patria e dell'umanità sofferente. (Approvazioni).
Onore a te, o Lorenzo Bruno, che hai vissuto, beneficando il prossimo tuo! Così il Signore Iddio, che rimerita l'uomo secondo le opere sue, ti accolga nel suo seno, e ti dia la pace eterna, come giusto premio di una vita operosa, nobilmente spesa a servizio di una fra le cause più sante che sollevano l'uomo all'altezza della Divinità. (Vive approvazioni). [...]
BOSELLI, ministro derl tesoro.Domando la parola.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare.
BOSELLI, ministro derl tesoro. Il Governo si associa all'eloquente tributo di compianto e di stima reso dall'illustre Presidente del Senato agli uomini egregi che furono testé rapiti alla considerazione e all'affetto di questa Assemblea.
Lorenzo Bruno, fu insigne nella scienza e nell'arte sua.
Singolarmente pregiato per la leale saldezza dei suoi convincimenti; universalmente lodato ed amato per la larga carità sapientemente inspirata.

Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni,21 Marzo 1900.