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Istituzione Enel

Commissione speciale per l'esame del disegno di legge recante "Istituzione dell'Ente Nazionale per l'Energia Elettrica e trasferimento ad esso delle imprese esercenti le industrie elettriche" (D.D.L. n. 2189)

Sintesi

III legislatura (12 giugno 1958 - 15 maggio 1963)

La Commissione, composta da 35 senatori, fu nominata al Senato il 25 settembre 1962 e si è costituita il 26 settembre 1962.
Presidente: sen. Tupini Umberto, eletto il 26 settembre 1962.

Il disegno di legge Istituzione dell'Ente nazionale per l'energia elettrica e trasferimento ad esso delle imprese esercenti le industrie elettriche, presentato il 26 giugno 1962 alla Camera (n. 3906) dal Presidente del Consiglio Fanfani - di concerto con i Ministri dell'Industria e commercio Colombo, Bilancio La Malfa e Tesoro Tremelloni - fu assegnato in sede referente alla Commissione speciale che lo esaminò nel luglio 1962 e l'Assemblea di Montecitorio lo approvò il 21 settembre 1962. Trasmesso al Senato (n. 2189) il 25 settembre 1962, fu assegnato in sede referente alla Commissione speciale che lo esaminò tra l'ottobre e il novembre 1962 e l'Assemblea di Palazzo Madama lo discusse dal 13 al 16 novembre 1962, data in cui l'approvò con emendamenti. Trasmesso di nuovo alla Camera (n. 3906-B) il 20 novembre 1962, fu approvato definitivamente il 27 novembre 1962. Divenne legge 6 dicembre 1962, n. 1643.

Al fine di realizzare l'unificazione di struttura e quindi una funzione unica e coordinata della produzione e della distribuzione di energia elettrica, il Governo presentò questo disegno di legge con il quale venne istituito l'ENEL, in proprietà del quale furono trasferite le imprese esercenti l'industria di produzione, trasporto, trasformazione e distribuzione dell'energia elettrica. Il disegno di legge prevedeva che l'Ente per l'energia elettrica (ENEL) avesse personalità giuridica di diritto pubblico, fosse dotato di propria autonomia, fosse sottoposto alla vigilanza del Ministero dell'industria e del commercio e svolgesse le proprie attività secondo le direttive, anche con riferimento alla politica tariffaria, di un Comitato di ministri presieduto dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Stabilì altresì che le norme relative alla organizzazione e alle funzioni dell'Ente fossero emanate con decreti delegati che avrebbero dovuto determinare gli organi dell'Ente, compresi quelli di controllo, e le funzioni di vigilanza del Ministero dell'industria e del commercio e quelle direttive del Comitato dei Ministri.