senato.it | archivio storico

Accesso ai documenti amministrativi

Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi

Sintesi

X legislatura (2 luglio 1987 - 22 aprile 1992)
XI legislatura (23 aprile 1992 - 14 aprile 1994)
XII legislatura (15 aprile 1994 - 8 maggio 1996)
XIII legislatura (9 maggio 1996 - 29 maggio 2001)
XIV legislatura (30 maggio 2001 - 27 aprile 2006)
XV legislatura (28 aprile 2006 - 28 aprile 2008)
XVI legislatura (29 aprile 2008 - 14 marzo 2013)

La Commissione, nominata con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Presidente del Consiglio dei ministri, sentito il Consiglio dei ministri, è composta da 16 membri, tra cui 2 senatori e 2 deputati, ed è istituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.

Per la X legislatura i componenti parlamentari furono nominati al Senato e alla Camera il 14 dicembre 1990.

Per la XI legislatura furono nominati al Senato e alla Camera il 25 gennaio 1993.

Per la XII legislatura furono nominati al Senato e alla Camera il 20 settembre 1994.

Per la XIII legislatura furono nominati al Senato e alla Camera  il 2 ottobre 1996.

Per la XIV legislatura furono nominati al Senato e alla Camera il 9 novembre 2001.

Per la XV legislatura furono nominati al Senato e alla Camera rispettivamente il 7 e il 10 luglio 2006 .

Per la XVI legislatura furono nominati al Senato e alla Camera rispettivamente l'11 e il 21 luglio 2008.

La Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi era prevista dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi, legge che tuttora, seppure più volte novellata, disciplina il procedimento amministrativo e che, all'epoca, rappresentò una notevole innovazione per il diritto amministrativo italiano. La norma, nota anche come legge sulla trasparenza amministrativa, ebbe il fine di modificare profondamente il rapporto tra i cittadini e la pubblica amministrazione, trasformandolo da un rapporto di tipo autoritativo ad uno di tipo paritario e collaborativo.
Il disegno di legge Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi fu presentato alla Camera dei deputati (n. 1913) il 19 novembre 1987 dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giovanni Goria, conformemente agli obiettivi indicati in materia negli indirizzi programmatici del suo Governo. Sulla base dei lavori della «Commissione per la delegificazione e per la semplificazione dei rapporti fra Stato e cittadini», costituita presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, era stato predisposto questo disegno di legge che, in vista della duplice finalità di democratizzazione e di semplificazione del procedimento amministrativo, intendeva soddisfare due esigenze particolarmente avvertite: quella della partecipazione dei cittadini all'azione amministrativa fin dalla fase della sua impostazione e quella dell'accesso dei cittadini medesimi agli atti dei pubblici poteri.
La normativa, stabilendo alcuni princìpi generali ai quali l'azione amministrativa doveva informarsi, vincolava l'amministrazione alla regola di base secondo cui l'attività amministrativa doveva svolgersi in modo sollecito, semplice ed economico; stabiliva il principio di pubblicità dell'attività amministrativa; mirava ad assicurare più ampie garanzie di retto e sollecito svolgimento dell'attività amministrativa, disponendo la precisa individuazione della struttura organizzativa responsabile del procedimento; introduceva nuove regole in tema di procedimento amministrativo, nella duplice ottica di assicurare una più ampia informazione degli interessati e di consentire la partecipazione al procedimento medesimo da parte di chiunque fosse titolare di un interesse meritevole di tutela; mirava alla semplificazione dell'azione amministrativa; regolava l'accesso dei cittadini ai documenti amministrativi, innovando profondamente la disciplina e la prassi vigenti, anche sulla scorta di esperienze di ordinamenti stranieri.
In ultimo veniva istituita questa Commissione presso la Presidenza del Consiglio dei ministri con il compito di vigilare sull'osservanza della legge, riferendone annualmente al Parlamento, e di formulare raccomandazioni e proposte di modificazioni legislative e regolamentari atte ad assicurare l'effettività del diritto di accesso.
Il disegno di legge venne approvato definitivamente dal Senato il 31 luglio 1990, divenendo la legge 7 agosto 1990, n. 241.