Riforma degli ordinamenti della sperimentazione agraria
Commissione parlamentare per il parere sulla emanazione di norme relative alla riforma degli ordinamenti della sperimentazione agraria
Sintesi
III legislatura (12 giugno 1958 - 15 maggio 1963)
La Commissione, composta da 8 senatori e 8 deputati, fu nominata il 12 dicembre 1961.
La finalità della legge 2 giugno 1961, n. 454, Piano quinquennale per lo sviluppo dell'agricoltura, che prevedeva la Commissione consultiva in titolo, era l'attuazione di un insieme coordinato di interventi statali per lo sviluppo economico-sociale dell'ambiente rurale, da realizzarsi nel quinquennio che andava dall'esercizio finanziario 1960-61 all'esercizio 1964-65.
Il Piano mirava a promuovere «la formazione ed il consolidamento di imprese efficienti e razionalmente organizzate, in specie di quelle a carattere familiare, l'incremento della produttività e della occupazione, il miglioramento delle condizioni di vita e la elevazione dei redditi di lavoro delle popolazioni rurali, l'adeguamento della produzione agricola alle richieste dei mercati interni ed internazionali, anche mediante riconversioni colturali, la stabilità dei prezzi dei prodotti agricoli» (Atto Camera n. 2021, III legislatura).
Tra l'inizio degli anni Cinquanta e l'inizio degli anni Sessanta del secolo scorso, l'Italia attraversò un periodo di grande trasformazione economica, dovuta allo sviluppo del settore industriale, che investì anche il comparto agricolo nonché, in notevole misura, anche il campo dei rapporti sociali, non solo nell'ambiente rurale.
Nel secondo dopoguerra i Paesi europei videro una notevole crescita degli scambi commerciali e ogni economia entrò in una sempre più stretta connessione con l'economia degli altri Paesi dell'Europa occidentale. Tale fenomeno interessò anche l'Italia, che vide un progressivo aumento delle sue esportazioni che riguardavano anche la produzione agricola: tale produzione andava assumendo sempre più le caratteristiche di un'economia di mercato, per far fronte sia alle esigenze dell'incremento del consumo interno, sia all'aumento degli scambi commerciali su scala europea. La sempre più vasta affermazione dei prodotti italiani sui mercati internazionali, conseguenza anche dell'attuazione dei Trattati di Roma, richiedeva, quindi, una programmazione in lungo periodo per «assicurare all'economia agricola il livello che le spetta nell'economia nazionale, di attrezzarla alla competizione che la attende sui mercati internazionali, di garantire a coloro che operano nel settore agricolo un adeguato reddito e un conveniente grado di vita civile» (Atto Camera n. 2021-A, III legislatura).
Il disegno di legge governativo Piano quinquennale per lo sviluppo dell'agricoltura venne quindi presentato alla Camera (n. 2021) il 13 febbraio 1960. Assegnato alla Commissione Agricoltura per l'esame in sede referente, fu da questa esaminato tra il 21 giugno e il 14 dicembre 1960 e successivamente discusso dall'Assemblea dal 2 febbraio al 22 marzo 1961, data in cui fu approvato con emendamenti. Trasmesso al Senato (n.1513) il 7 aprile 1961 e assegnato alla Commissione Agricoltura per l'esame in sede referente, venne da questa esaminato dal 20 aprile al 3 maggio per poi essere discusso dall'Assemblea dal 17 al 26 maggio 1961. Approvato definitivamente in quest'ultima data, divenne la legge 2 giugno 1961, n. 454.
Il disegno di legge governativo, oltre a contenere la delega al Governo in materia di Consorzi di bonifica e in materia di Enti di colonizzazione (sulla quale cfr. la voce «Piano quinquennale dell'agricoltura» di questo Repertorio), stabiliva l'erogazione da parte dello Stato di uno stanziamento complessivo «di 10 miliardi per l'incremento di particolari attività della sperimentazione agraria, per la concessione di borse di studio, per dotare le stazioni agrarie di campi sperimentali di prova, di locali e di attrezzature tecnico-scientifiche, nonché per diffondere i risultati della sperimentazione» (Atto Camera n. 2021, III legislatura). Lo scopo era quello di favorire la ricerca applicata e la sperimentazione in campo agrario, settori che, non producendo immediati risultati economici, non erano in grado di attrarre l'iniziativa privata. A tal fine il disegno di legge conferiva «una delega legislativa al Governo per attuare un più razionale ordinamento dei servizi della sperimentazione con la creazione di Istituti nazionali di sperimentazione per grandi settori produttivi, la cui attività [sarebbe dovuta] essere coordinata con quella delle Stazioni sperimentali non assorbite in tali Istituti» (Atto Camera n. 2021, III legislatura).
Il disegno di legge governativo non prevedeva l'istituzione della Commissione consultiva che qui trattiamo; sarà durante la discussione svoltasi presso l'Assemblea di Montecitorio, e particolarmente nella seduta del 2 marzo 1961, che verrà proposto e approvato l'emendamento De Vita, Orlandi, Macrelli e Preti che istituiva una Commissione consultiva avente il compito di esprimere il parere sulle norme delegate al Governo.