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Riforma del bilancio dello Stato

Commissione parlamentare per il parere al Governo sulle norme delegate previste dalla legge 3 aprile 1997, n. 94, concernenti la ristrutturazione del bilancio dello Stato e l'accorpamento del Ministero del Tesoro e del Ministero del Bilancio e della programmazione economica
Commissione parlamentare consultiva in ordine alla riforma del bilancio statale ai sensi della legge 3 aprile 1997, n. 94

Sintesi

XIII legislatura (9 maggio 1996 - 29 maggio 2001)


La Commissione, composta da 15 senatori e 15 deputati, è stata nominata al Senato e alla Camera rispettivamente il 9 e il 12 maggio 1997 e si è costituita il 19 giugno 1997.
Presidente: on. Marzano Antonio, eletto il 19 giugno 1997.

Il disegno di legge di iniziativa governativa Modifiche alla legge 5 agosto 1978, n. 468, e successive modificazioni e integrazioni, recante norme di contabilità generale dello Stato in materia di bilancio. Delega al Governo per l'individuazione delle unità previsionali di base del bilancio dello Stato fu presentato in Senato (n. 1217) il 7 agosto 1996. Assegnato alla Commissione Bilancio in sede referente il 9 settembre, fu da questa esaminato dal 26 settembre al 7 novembre e il 19 dello stesso mese fu discusso e approvato, con modificazioni e assorbendo i disegni di legge n. 375, n. 643 e n. 967, dall'Assemblea di Palazzo Madama. Trasmesso alla Camera (n. 2732) il 20 novembre, fu assegnato alla Commissione Bilancio in sede referente il giorno seguente e da questa esaminato dal 28 novembre 1996 al 6 febbraio 1997. L'Assemblea di Montecitorio poi lo discusse dal 13 febbraio al 4 marzo, seduta, quest'ultima, in cui si deliberò lo stralcio degli articoli 1, 2, 3, 4, 10, 11, 12, 13 che diede vita al disegno di legge n. 2732-bis, nonché lo stralcio degli articoli 5, 6, 7, 8, 9, che diede vita al disegno di legge n. 2732-ter. Il disegno di legge n. 2732-bis venne approvato il 5 marzo 1997, assorbendo il n. 1336 e fu trasmesso al Senato (n. 1217-B) il giorno seguente. Assegnato alla Commissione Bilancio in sede referente l'11 marzo, fu da questa esaminato il 13, il 18 e il 20 marzo 1997, per poi essere discusso e approvato definitivamente dall'Assemblea il 26 marzo 1997. Divenne la legge 3 aprile 1997, n. 94, ove tra l'altro si prevedeva la Commissione consultiva in titolo.

In epoca statutaria la disciplina relativa alla contabilità pubblica risiedeva fondamentalmente nel Regio decreto 18 novembre 1923, n. 2440, Nuove disposizioni sull'amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello Stato e nel Regio decreto 23 maggio 1924, n. 827, contenente il relativo regolamento di esecuzione. Il Regio decreto n. 2440/1923 rispettava il principio - di derivazione anglosassone - dell'annualità del bilancio, ossia il principio secondo cui il bilancio deve concernere le entrate e le spese che si riferiscono a un periodo di dodici mesi; l'anno finanziario era stabilito che decorresse dal 1° luglio di ogni anno al 30 giugno dell'anno successivo (art. 30), come era prassi fare dal 1° luglio 1884. Tale decreto, poi, all'articolo 34, precisava che il Ministro delle finanze era tenuto a presentare al Parlamento «nel mese di gennaio il bilancio di previsione per l'esercizio venturo, costituito dallo stato di previsione dell'entrata e da quelli della spesa distinti per ministeri» e, all'articolo 35, affermava che «Lo stato di previsione dell'entrata ed i singoli stati di previsione della spesa formano oggetto di altrettanti disegni di legge». Il bilancio preventivo dello Stato quindi era composto di tanti disegni di legge quanti erano i ministeri i cui stati di previsione erano da approvare, e tale disposizione rimase in vigore fino all'approvazione della legge 1° marzo 1964, n. 62.

Tale legge, detta legge Curti (dal nome del deputato primo firmatario del disegno di legge presentato), operò una «prima revisione della struttura del bilancio pubblico [e], nel prevedere la classificazione economica e funzionale delle poste contabili, volle operare un passo in avanti verso la conoscenza del contenuto economico dei flussi di bilancio e della loro interconnessione con il processo produttivo e ridistributivo del reddito nazionale» (Atto Senato n. 1217, XIII legislatura).

Il processo innovativo avviato con la riforma della contabilità generale dello Stato attuata con la legge 5 agosto 1978, n. 468, poi novellata con la legge 23 agosto 1988, n. 362, mirò a «definire gli strumenti ed il meccanismo della programmazione finanziaria», pur confermando «la preesistente articolazione strutturale degli stati di previsione. Tale struttura fu ulteriormente confermata anche dalla legge 23 agosto 1988, n. 362, che [apportò] alcune modifiche al sistema della programmazione ed ai meccanismi di copertura finanziaria delle leggi comportanti oneri a carico del bilancio statale» (Atto Senato n. 1217, XIII legislatura). Si rese così necessaria una «riconsiderazione dei principi e dei criteri che [erano] posti a base della struttura del bilancio» ai fini di un «perfezionamento del processo decisionale» in merito alla contabilità pubblica (Atto Senato n. 1217, XIII legislatura).

Il disegno di legge governativo presentato nell'agosto 1996 era strutturato in quattro Capi: il Capo I concernente la struttura e la formazione del bilancio dello Stato; il Capo II concernente le integrazioni e le modifiche alle disposizioni che regolavano l'obbligo costituzionale di copertura finanziaria; il Capo III che stabiliva i termini di presentazione dei documenti finanziari e la nuova disciplina dell'assestamento; il Capo IV contenente la delega al Governo per la ristrutturazione del bilancio dello Stato, ossia per l'emanazione di «un decreto legislativo diretto ad individuare le unità previsionali di base del bilancio». Il Governo era altresì «delegato ad emanare [...] un testo unico che raccolga, coordini e raccordi tutte le disposizioni legislative e regolamentari che disciplinano la formazione e la gestione del bilancio dello Stato» (Atto Senato n. 1217, XIII legislatura, rispettivamente art. 10 e art. 11). Il disegno di legge fu successivamente modificato dal Senato; tra le modifiche segnaliamo l'aggiunta della delega al Governo «per l'accorpamento del Ministero del tesoro e del Ministero del bilancio e della programmazione economica» (Capo IV del testo approvato dal Senato nella seduta pomeridiana del 19 novembre 1996, Atto Camera n. 2732, XIII legislatura). Tale ministero assumeva la nuova denominazione di «Ministero del tesoro e del bilancio», e avrebbe acquisito tutte le funzioni, gli uffici, il personale e le risorse finanziarie dei due Ministeri interessati. La delega al Governo era finalizzata all'emanazione di uno o più decreti legislativi diretti a riordinare le competenze e l'organizzazione del nuovo Ministero (Atto Camera n. 2732, XIII legislatura, art. 12).

Il disegno di legge governativo non prevedeva la Commissione consultiva in titolo; essa venne inserita nel corso della discussione alla Camera (Atto Senato n. 1217-B, XIII legislatura, art. 9 del testo approvato dalla Camera) e aveva il compito di esprimere il parere sui provvedimenti in merito alle materie delegate citate (Atto Senato n. 1217-B, XIII legislatura, artt. 5, 6 e 7 del testo approvato dalla Camera). Ulteriori competenze consultive, concernenti disposizioni correttive dei decreti medesimi, le furono attribuite dall'articolo 1 della legge 25 giugno 1999, n. 208.

In ultimo, ci preme segnalare che, osservando i resoconti pubblicati delle sue sedute, la Commissione venne denominata in maniera differente nel tempo: fino alla seduta del 16 luglio 1997 venne chiamata «Commissione parlamentare per il parere al Governo sulle norme delegate previste dalla legge 3 aprile 1997, n. 94, concernenti la ristrutturazione del bilancio dello Stato e l'accorpamento del Ministero del Tesoro e del Ministero del Bilancio e della programmazione economica»; dalla seduta del 22 luglio 1997 venne chiamata «Commissione parlamentare consultiva in ordine alla riforma del bilancio statale ai sensi della legge 3 aprile 1997, n. 94».