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Convenzione con Aeritalia

Commissione parlamentare per il parere al Governo sulla convenzione con l'Aeritalia per l'esecuzione di studi, ricerche, progettazione ed avviamento alla produzione di aeromobili per percorsi internazionali

Sintesi

VII legislatura (5 luglio 1976 - 19 giugno 1979)

La Commissione, composta da 15 senatori e 15 deputati, fu nominata alla Camera il 19 settembre 1978. Al Senato la sua nomina e la sua costituzione, avvenuta il 26 settembre 1978, furono annunciate il 27 settembre 1978. Presidente: sen. Spezia Giovanni, eletto il 26 settembre 1978.

 

Il disegno di legge Autorizzazione di spesa per l'esecuzione di studi, ricerche, progettazione e avviamento alla produzione di aeromobili per percorsi internazionali, presentato alla Camera (n. 3567) il 7 marzo 1975 dal ministro delle Partecipazioni statali Bisaglia, fu assegnato per l'esame in sede referente alla Commissione Bilancio e poi discusso dall'Assemblea il 13 e il 14 maggio 1975 che lo approvò, con emendamenti, in quest'ultima data. Trasmesso al Senato (n. 2092) lo stesso giorno, fu assegnato per l'esame in sede referente alla Commissione Bilancio che l'esaminò il 20 maggio e venne discusso e approvato definitivamente dall'Assemblea di Palazzo Madama il 22 maggio 1975, diventando la legge 26 maggio 1975, n. 184. In merito alla convenzione da stipulare, questa legge prevedeva, all'articolo 2, l'emissione di un preventivo «parere non vincolante di una commissione composta da quindici deputati e quindici senatori, nominata dai Presidenti delle due assemblee, fra i componenti delle rispettive commissioni bilancio e partecipazioni statali».

Come si legge nella relazione governativa che accompagnava la presentazione del disegno di legge (Atto Camera n. 3567, VI legislatura) e da cui sono tratte tutte le seguenti citazioni, «a partire dalla seconda metà degli anni '60, cominciò ad essere avvertita sia in sede governativa sia da parte delle forze politiche l'esigenza di una azione organica di rilancio dell'industria aeronautica, cui venne riconosciuto un ruolo primario nello sviluppo industriale del Paese», soprattutto perché venne considerato un «settore d'avanguardia i cui progressi scientifici e tecnologici si [ripercuotevano] favorevolmente in tanti altri settori dell'economia». Nel 1966 fu costituito presso il Ministero del bilancio un gruppo di lavoro che l'anno successivo presentò un documento in cui si riconosceva l'importanza del settore e si sottolineava «la necessità di una sua ristrutturazione, di un potenziamento della sua attività e di un intervento pubblico per svilupparne la ricerca». Venne quindi istituita una Commissione interministeriale per lo studio delle possibilità di sviluppo e degli investimenti necessari nel settore aeronautico, che era presieduta dal Sottosegretario per il bilancio e la programmazione economica, e che, nella sua relazione conclusiva, riconobbe il settore aeronautico come settore di punta; essa sottolineò la necessità che lo strumento produttivo fondamentale della futura industria aeronautica italiana derivasse dalla collaborazione delle due maggiori aziende nazionali del settore (FIAT e Aerfer) e che la localizzazione dei centri di ricerca e produzione aeronautica fosse stabilita nel Mezzogiorno.

Contemporaneamente da più parti politiche giunse l'auspicio che in questo campo vi fosse un intervento diretto dello Stato, particolarmente attraverso il Ministero delle partecipazioni statali. Nonostante ciò, la «perdurante carenza di un regime di sostegno pubblico adeguato alle esigenze del settore aeronautico», peraltro caratteristica quasi esclusiva dell'Italia, e il costo elevato «delle iniziative nel settore delle produzioni aeronautiche» portò il Governo «a predisporre un sistema di finanziamento poliennale che, direttamente inteso all'esecuzione di studi, ricerche, progettazioni e avviamento della produzione di aeromobili, [avrebbe inciso] favorevolmente sull'attuale congiuntura economica». La decisione era anche volta a favorire il «processo di industrializzazione del Mezzogiorno, localizzandovi unità produttive altamente qualificate e gruppi di ricerca di uno dei settori tecnologicamente più evoluti».

Come era scritto nel disegno di legge, «l'esecuzione di studi, ricerche, progettazioni e avviamento alla produzione di aeromobili idonei a percorsi internazionali», era affidata in concessione - disposta con apposita convenzione - all'Aeritalia, società per azioni a partecipazione statale, in collaborazione con la Boeing. Il controllo dell'attività del concessionario era competenza del Ministero delle partecipazioni statali di concerto con il Ministero del tesoro e a tal fine venne istituito un apposito comitato tecnico-amministrativo nell'ambito del Ministero delle partecipazioni statali.