Regime fiscale dei prodotti petroliferi e "Una tantum" sui veicoli a motore
Commissione parlamentare per il parere al Governo sui decreti delegati concernenti il regime fiscale dei prodotti petroliferi e l'imposizione di prelievo tributario "una tantum" sui veicoli a motore
Sintesi
VI legislatura (25 maggio 1972 - 4 luglio 1976)
La Commissione, composta da 15 senatori e 15 deputati, fu nominata al Senato e alla Camera rispettivamente il 7 e il 19 novembre 1974
L'inizio degli anni Settanta del secolo scorso fu caratterizzato da una grave crisi economica che investì principalmente i Paesi del mondo industrializzato.
Nel 1971, la fine degli accordi di Bretton Woods - che, per decisione del presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, pose termine alla convertibilità del dollaro in oro - inaugurò un periodo di fluttuazione delle valute, tra cui anche la lira italiana. Per contenere tale incertezza monetaria, nel 1972 gli Stati fondatori della Comunità economica europea (Germania Occidentale, Francia, Italia, Belgio, Olanda e Lussemburgo) stipularono fra loro un accordo, che aveva lo scopo di contenere la fluttuazione tra le valute comunitarie, nonché tra queste monete e il dollaro: tale tentativo fu detto «serpente monetario europeo», sintagma poi riutilizzato una seconda volta a fine del decennio per un accordo analogo. Pur avendo ricevuto l'adesione anche di altri Stati europei (Danimarca, Norvegia, Regno Unito, Irlanda), tale metodo di controllo della crisi monetaria vide il suo fallimento a causa del peggiorare della situazione economica generale. La crisi petrolifera del 1973 - generatasi dalla decisione dei Paesi produttori di petrolio, in particolare dei Paesi arabi, di applicare nei confronti dei Paesi occidentali restrizioni ed embargo delle forniture del petrolio e successivamente sensibili aumenti dei prezzi del greggio - produsse, oltre un aumento generalizzato di questi, un movimento inflattivo e fluttuazioni nei cambi oltre i limiti prestabiliti, provocando l'uscita dal «serpente» delle valute di vari Paesi, anche della lira, avvenuta nel 1973.
Il Governo italiano affrontò tale difficile congiuntura con una serie di misure miranti a contrastare l'inflazione dovuta a un aumento generalizzato del costo della vita; una serie di decreti-legge furono adottati il 24 luglio 1973 per disciplinare i prezzi dei beni di largo consumo e i canoni di locazione, tutti convertiti in legge: Disciplina dei prezzi di beni prodotti e distribuiti da imprese di grandi dimensioni (n. 425); Provvedimenti urgenti sulla proroga dei contratti di locazione e di sublocazione degli immobili urbani (n. 426); Disciplina dei prezzi di beni di largo consumo (n. 427).
La crisi petrolifera, tuttavia, non si esaurì in breve tempo, aprendo quel periodo della storia dell'Occidente che va sotto il nome di austerity e che si situa tra il 1973 e il 1974. In quegli anni molti governi dei Paesi occidentali furono indotti a emanare provvedimenti al fine di contenere il consumo energetico, in seguito all'aumento del prezzo del greggio. I fattori che determinarono tale situazione erano di natura politico-economica internazionale: tra il 1967 ed il 1973 le petroliere si trovarono costrette a circumnavigare il continente africano a causa della chiusura del Canale di Suez, diventato impraticabile in seguito alle guerre arabo-israeliane, facendo aumentare i costi del trasporto del petrolio. Inoltre, le stesse guerre arabo-israeliane, e in particolare la guerra dello Yom Kippur, provocarono l'embargo petrolifero da parte dei paesi arabi a danno dell'Europa occidentale e degli Stati Uniti, alleati di Israele, a seguito della sconfitta egiziana.
Nel caso specifico dell'Italia, l'impennata dei prezzi del petrolio aggravò notevolmente la situazione della bilancia dei pagamenti, anche perché la realtà economica italiana era da sempre dipendente dalle importazioni di fonti di energia. Per limitare l'uso di carburanti, furono quindi adottate misure di austerità generali. Discusso e approvato durante il Consiglio dei ministri convocato il 22 novembre 1973, il programma di austerità prevedeva norme di comportamento che incisero notevolmente sulla vita quotidiana degli italiani: dal 2 dicembre 1973 venne imposto il divieto di circolazione nei giorni festivi dei mezzi privati, prevedendo pesanti sanzioni per chi contravveniva al divieto (decreto-legge 23 novembre 1973 n. 741, Sanzioni per la inosservanza di divieti di circolazione nei giorni festivi); fu anticipato l'orario di chiusura dei locali e della fine delle trasmissioni televisive della Rai; si ridusse l'illuminazione pubblica e i tempi delle insegne pubblicitarie illuminate. Solo dall'aprile del 1974 tali misure furono allentate.
Per ciò che concerne le entrate correlate alle imposte sulle fonti energetiche, furono adottati diversi provvedimenti fiscali: la conseguenza del minor consumo di carburanti si tradusse, infatti, in un abbassamento delle entrate per lo Stato italiano dove, rispetto ad altri paesi europei, era maggiore l'imposizione fiscale sui prodotti petroliferi. Furono quindi adottati alcuni decreti-legge che affrontavano questo problema: tra questi segnaliamo i decreti-legge 20 febbraio 1974, n. 14, 20 aprile 1974, n. 103, 19 giugno 1974, n. 229, tutti con il titolo Modificazioni al regime fiscale di alcuni prodotti petroliferi, che decaddero e che vennero soppiantati dal decreto-legge 6 luglio 1974, n. 251, Modificazioni al regime fiscale di alcuni prodotti petroliferi e imposizione di un prelievo tributario «una tantum» sui veicoli a motore, autoscafi ed aeromobili.
Il disegno di legge Conversione in legge del decreto-legge 6 luglio 1974, n. 251, concernente modificazioni al regime fiscale di alcuni prodotti petroliferi e imposizione, di un prelievo tributario una tantum sui veicoli a motore, autoscafi ed aeromobili, presentato alla Camera (n. 3080) il 6 luglio 1974, fu assegnato per l'esame in sede referente alla Commissione Finanze e Tesoro che lo esaminò dal 17 luglio al 2 agosto. Discusso dall'Assemblea dal 5 all'8 agosto, fu approvato con emendamenti in quest'ultima data. Trasmesso al Senato (n. 1764) il giorno seguente, fu assegnato per l'esame in sede referente alla Commissione Finanze e Tesoro che lo esaminò il 10 agosto 1974, per essere poi discusso dall'Assemblea dal 10 al 12 agosto, data in cui fu approvato definitivamente. Divenne la legge 14 agosto 1974, n. 346.
Il decreto-legge, nel testo presentato in Parlamento per la sua conversione in legge, non prevedeva la Commissione consultiva della quale qui ci occupiamo. Tale previsione fu inserita durante l'esame del disegno di legge di conversione presso la Commissione Finanze e Tesoro della Camera: essa attribuì alla Commissione consultiva il compito dell'espressione del parere in merito ai decreti emanati dal Governo concernenti le disposizioni sull'accertamento quantitativo dei prodotti petroliferi soggetti ad imposta e sui controlli del relativo stoccaggio, nonché sulla revisione periodica delle caratteristiche tecniche e di efficienza degli impianti di fabbricazione e dei processi di lavorazione dei prodotti petroliferi, e sul coordinamento dell'imposizione sui prodotti assoggettabili all'imposta di fabbricazione.