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AIMA

Commissione parlamentare d'inchiesta sull'azienda di Stato per gli interventi nel mercato agricolo (AIMA)

Sintesi

XII legislatura (15 aprile 1994 - 8 maggio 1996)
La Commissione, composta da 20 senatori e 20 deputati, si è costituita il 16 novembre 1995. Presidente: sen. Robusti, eletto il 16 novembre 1995.

La «Commissione parlamentare di inchiesta sull'Azienda di Stato per gli interventi nel mercato agricolo (AIMA)» è stata istituita con la legge 25 maggio 1995, n. 229, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 136 del 13 giugno 1995.

Quanto all'oggetto, esso atteneva all'AIMA, Azienda di Stato per gli interventi nel mercato agricolo, avente propria personalità giuridica, con ordinamento e bilancio autonomi. Essa era stata istituita con la legge n. 303 del 1966, presso il Ministero dell'agricoltura e delle foreste: le furono affidate principalmente funzioni di intervento in attuazione delle disposizioni esecutive della politica agricola comunitaria, funzioni in precedenza esercitate dalla Federazione italiana dei consorzi agrari. Successivamente, con la legge n. 610 del 1982, si procedette al riordinamento dell'Azienda, stante l'ampliamento delle sue competenze conseguente anche all'importanza del nuovo ruolo attribuito alle regioni in relazione alle direttive comunitarie. Con la distribuzione dei flussi monetari provenienti dall'UE e dal bilancio nazionale, l'AIMA fu uno dei maggiori erogatori finali di aiuti al settore agricolo e, attraverso tale Azienda, passò un consistente flusso di denaro pubblico, tra fondi a carico della Comunità europea e fondi a carico dello Stato italiano.

Come si poté leggere nella relazione della Commissione Agricoltura della Camera dei deputati che esaminò la proposta di legge istitutiva di questa Commissione di inchiesta (Camera dei deputati, Relazione della XIII Commissione permanente, n. 576-775-A, relatore Anghinoni, presentata alla Presidenza il 2 agosto 1994), la realtà gestionale dell'azienda aveva dimostrato, soprattutto negli anni Ottanta, così come emerso anche da «denunce sia in sede parlamentare sia in sede giudiziaria», di essere «clientelare e distorta», consentendo uno sviamento illecito di finanziamenti pubblici. Proprio al fine di accertare la verità sulla gestione e l'amministrazione dell'AIMA, particolarmente dall'anno del suo riordinamento, era stata presentata la proposta di legge che prevedeva l'istituzione di questa Commissione. Tale disegno di legge era stato presentato alla Camera (n. 576) il 20 maggio 1994 dal deputato Nardone e altri; fu in seguito approvato il 15 settembre dello stesso anno, in un testo unificato con il disegno di legge n. 775, avente, peraltro, lo stesso titolo. Trasmesso al Senato (n. 865) il giorno seguente, fu approvato definitivamente il 18 maggio 1995, diventando la legge 25 maggio 1995, n. 229.

Come stabilito dall'articolo 3 della legge istitutiva, la Commissione era composta da 20 senatori e da 20 deputati nominati dai Presidenti delle Camere; tali nomine furono annunciate al Senato il 26 settembre 1995 e alla Camera il giorno seguente mentre la Commissione si costituì il successivo 16 novembre, eleggendo il senatore Giovanni Robusti a suo Presidente ed eleggendo il suo ufficio di Presidenza. Ebbe il compito di accertare il complesso delle carenze, delle disfunzioni, delle anomalie e delle eventuali deviazioni nell'organizzazione, nel sistema dei controlli e delle sanzioni e nel funzionamento dell'AIMA; fu preposta all'individuazione delle misure idonee a rendere le procedure e le strutture operative del settore adeguate alle esigenze di una efficiente e trasparente gestione delle risorse pubbliche destinate agli interventi di mercato.

La Commissione interruppe i propri lavori a causa dello scioglimento anticipato delle Camere (8 maggio 1996). La Commissione, nella seduta del 28 febbraio 1996, nel prendere quindi atto dell'impossibilità di concludere i propri lavori, diede mandato al presidente Robusti di rappresentare per iscritto ai Presidenti delle due Camere l'esigenza di ricostituire, su basi più ampie, la Commissione d'inchiesta nella XIII legislatura. In questo spirito il presidente Robusti si fece ulteriormente carico di redigere una scheda di lettura che fosse di ausilio a quanti, parlamentari e non, intendevano orientarsi nell'analisi della documentazione raccolta.