Mitrokhin
Commissione parlamentare d'inchiesta concernente il "dossier Mitrokhin" e l'attività d'intelligence italiana
Sintesi
XIV legislatura (30 maggio 2001 - 27 aprile 2006)
La Commissione, composta da 20 senatori e 20 deputati, si è costituita il 16 luglio 2002. Presidente: sen. Guzzanti, eletto il 16 luglio 2002.
La «Commissione parlamentare d'inchiesta concernente il “dossier Mitrokhin” e l'attività d'intelligence italiana» è stata istituita con la legge 7 maggio 2002, n. 90, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 109 del 11 maggio 2002.
Nella XIII legislatura era stato presentato un disegno di legge concernente l'istituzione di una «Commissione parlamentare d'inchiesta per accertare i fatti ed eventuali responsabilità di ordine politico ed amministrativo inerenti al dossier Mitrokhin e ai suoi contenuti» (A.S. 4243, A.C. 6620) che non terminò l’iter parlamentare. La legge approvata dal Parlamento nella XIV legislatura traeva invece origine da tre distinti disegni di legge presentati rispettivamente dai senatori Eufemi ed altri (n. 54), Stiffoni ed altri (n. 315), e Schifani ed altri (n.462). I tre disegni furono assegnati alla I Commissione permanente del Senato per l'esame in sede referente, iniziato il 1° agosto 2001 e conclusosi il 26 settembre 2001, conferendo mandato al relatore a riferire in senso favorevole all'Assemblea su un testo unificato. L'esame in Assemblea, svoltosi nelle sedute del 13 e 18 dicembre 2001, ha poi condotto all'approvazione, con limitate modifiche, del testo licenziato dalla Commissione. Trasmesso alla Camera dei deputati (n. 2121), fu approvato definitivamente il 22 aprile 2002.
La legge istitutiva stabiliva che compito principale della Commissione era di accertare: «a) ogni aspetto relativo all'acquisizione e alla disponibilità del dossier Mitrokhin; b) se le informazioni sulle persone citate nel dossier Mitrokhin erano già note e se le persone erano conosciute da chi prese la decisione di non procedere; c) lo stato attuale delle persone citate nel dossier e, con riferimento ai dipendenti e ai collaboratori a qualunque titolo delle pubbliche amministrazioni, qualora la loro attività fosse nota, quali funzioni ad essi erano attribuite e quali iniziative da essi furono poste in essere, fatto salvo il divieto di indagare o sindacare circa opinioni politiche, azioni derivanti da opinioni politiche non costituenti reato o aspetti della vita privata di detti soggetti; d) le attività svolte dagli organi di intelligence italiani, ovvero i modi e le procedure di ricevimento, trasmissione interna, e quindi esterna, dei documenti del dossier. Se tali procedure furono quelle ordinarie ovvero, in caso di procedure diverse, se furono seguite le modalità adottate per altri casi precedenti; e) quando e con quali modalità il Governo fu informato del dossier e dei suoi contenuti e si decise di rendere pubblico il documento; f) se furono prese dagli organi di intelligence decisioni senza consultare il Governo; g) che le informazioni trasmesse non abbiano subìto modificazioni; h) le attività di finanziamento dirette ed indirette del KGB a partiti politici italiani, a correnti di partito e ad organi di informazione in Italia; i) le operazioni commerciali e finanziarie svolte fra l'Italia e i Paesi dell'Est europeo finalizzate al finanziamento illecito del Partito comunista italiano al di fuori di ogni controllo; l) le attività svolte dal KGB e in particolare dagli uffici di Roma; m) se vi furono complicità, protezione, coperture, di natura politica o da parte della pubblica amministrazione, sulle attività del KGB in Italia; n) i risultati raggiunti nella ricerca di materiale bellico e di depositi clandestini di armi e apparati di ricetrasmissione connessi alle attività del KGB relative all'Italia; o) se gli organi di intelligence stiano ancora svolgendo indagini in merito ai contenuti del dossier; p) se il dossier reso pubblico in Italia contenga le medesime informazioni trasmesse dalle istituzioni britanniche; q) se esistono documenti all'estero che si renda necessario acquisire» (articolo 1 della legge 7 maggio 2002, n. 90, «Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta concernente il "dossier Mitrokhin" e l'attività d'intelligence italiana»).
Come stabilito dall’articolo 2 della legge istitutiva, la Commissione era composta da 20 senatori e da 20 deputati nominati dai Presidenti delle Camere; tali nomine furono annunciate alle Camere il 4 luglio 2002 e la Commissione si costituì il 16 luglio 2002, eleggendo nel suo seno il Presidente, senatore Paolo Guzzanti, e il suo Ufficio di Presidenza.
La Commissione avrebbe dovuto concludere i propri lavori entro dodici mesi dalla data della costituzione. Tale termine fu però prorogato sino alla conclusione della XIV legislatura dalla legge 11 agosto 2003, n. 232.
Nella seduta del 15 dicembre 2004, la Commissione approvò una relazione intermedia sulle indagini fino ad allora condotte sull'«Operazione Impedian» (relatore Guzzanti, Doc. XXIIl, n. 10), comunicata alle Presidenze di Camera e Senato il 16 dicembre 2004. Nello stesso giorno è stata altresì comunicata alle Presidenze di Camera e Senato dalle forze di opposizione una relazione di minoranza (relatori Bielli e altri, Doc. XXIII, n. 10-bis).
Con la fine della XIV legislatura la Commissione ha concluso i suoi lavori senza l'approvazione di una relazione finale.