senato.it | archivio storico

Antimafia (bicamerale d'inchiesta)

Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia
Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia e delle altre associazioni criminali similari
Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare
Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere

Sintesi

III legislatura (12 giugno 1958 - 15 maggio 1963)
IV legislatura (16 maggio 1963 - 4 giugno 1968)
V legislatura (5 giugno 1968 - 24 maggio 1972)
VI legislatura (25 maggio 1972 - 4 luglio 1976)
X legislatura (2 luglio 1987 - 22 aprile 1992)
XI legislatura (23 aprile 1992 - 14 aprile 1994)
XII legislatura (15 aprile 1994 - 8 maggio 1996)
XIII legislatura (9 maggio 1996 - 29 maggio 2001)
XIV legislatura (30 maggio 2001 - 27 aprile 2006)
XV legislatura (28 aprile 2006 - 28 aprile 2008)
XVI legislatura (29 aprile 2008 - 14 marzo 2013)


La Commissione, composta da 15 deputati e da 15 senatori, nella III legislatura non si è costituita per l'intervenuto scioglimento anticipato delle Camere*. Presidente: on. Rossi (nomina annunciata il 14 febbraio 1963).
*Cfr. D.P.R. 18 febbraio 1963, n. 62, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 47 del 18 febbraio 1963.

Nella IV legislatura si è costituita il 6 luglio 1963. Presidente: sen. Pafundi (nomina annunciata al Senato il 25 giugno 1963 e alla Camera il 26 giugno 1963).

Nella V legislatura si è costituita il 13 novembre 1968. Presidente: on. Cattanei (nomina annunciata il 4 ottobre 1968).

Nella VI legislatura si è costituita il 5 ottobre 1972. Presidente: sen. Carraro (nomina annunciata al Senato il 28 luglio 1972 e alla Camera il 1° agosto 1972). In seguito alle dimissioni del presidente e della quasi totalità dei componenti, rassegnate il 23 gennaio 1973, furono nominati nuovamente i componenti e il presidente, sen. Carraro (nomina annunciata il 22 febbraio 1973).
Nota: La legge istitutiva non prevedeva un termine di scadenza per l'effettuazione dell'inchiesta; la Commissione concluse i propri lavori con la presentazione della relazione finale il 4 febbraio 1976.

Nella X legislatura la Commissione, composta da 20 senatori e da 20 deputati, si è costituita il 28 luglio 1988. Presidente: sen. Chiaromonte (nomina annunciata il 13 luglio 1988).

Nella XI legislatura la Commissione, composta da 25 senatori e da 25 deputati, si è costituita il 30 settembre 1992. Presidente: on. Violante (nomina annunciata il 23 settembre 1992), dimessosi il 23 marzo 1994.

Nella XII legislatura la Commissione si è costituita il 13 settembre 1994. Presidente: on. Parenti (nomina annunciata al Senato il 13 settembre 1994 e alla Camera l'8 agosto 1994).

Nella XIII legislatura la Commissione si è costituita il 4 dicembre 1996. Presidente: sen. Del Turco, eletto il 4 dicembre 1996. Si è nuovamente costituita il 27 aprile 1999. Presidente: sen. Del Turco, eletto il 27 aprile 1999. Il 31 maggio 2000 è stato eletto Presidente l'on. Lumia, in sostituzione del sen. Del Turco, entrato a far parte del Governo.

Nella XIV legislatura la Commissione si è costituita il 29 novembre 2001. Presidente: sen. Centaro, eletto il 29 novembre 2001.

Nella XV legislatura la Commissione si è costituita il 15 novembre 2006. Presidente: on. Forgione, eletto il 15 novembre 2006.

Nella XVI legislatura la Commissione si è costituita il 18 novembre 2008. Presidente: sen. Pisanu, eletto il 18 novembre 2008.


Antimafia (IV-VI leg.)

La «Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia» è stata istituita con la legge 20 dicembre 1962, n. 1720. Il disegno di legge che chiedeva l’istituzione di tale Commissione fu presentato in Senato il 27 novembre 1958 (n. 280) dal senatore Parri e altri, e approvato l’11 aprile 1962 dall’Assemblea di Palazzo Madama. Trasmesso alla Camera (n. 3756) il 13 aprile 1962, fu approvato definitivamente il 12 dicembre 1962, dando vita così alla promulgazione della legge nella Gazzetta Ufficiale n. 331 del 29 dicembre 1962. La legge istitutiva indicava i compiti della Commissione che, «esaminate la genesi e le caratteristiche del fenomeno della mafia, [doveva] proporre le misure necessarie per reprimerne le manifestazioni ed eliminarne le cause» (articolo 2 della legge 20 dicembre 1962, n. 1720, «Istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia»).

In base all’articolo 1 della legge istitutiva, la Commissione era composta da 15 deputati e da 15 senatori scelti dai Presidenti delle Camere i quali designavano anche il Presidente della Commissione, al di fuori dei predetti componenti della Commissione, tra i parlamentari dell'una o dell'altra Camera. Una volta nominati il Presidente e i componenti, la Commissione eleggeva nel suo seno gli altri membri dell’ufficio di Presidenza (due vice presidenti e due segretari).

Nella III legislatura la Commissione però non si costituì, per l'intervenuto scioglimento anticipato delle Camere (Cfr. D.P.R. 18 febbraio 1963, n. 62, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 47 del 18 febbraio 1963).

Nella IV legislatura la Commissione si è costituita il 6 luglio 1963, dopo la nomina a suo Presidente del senatore Donato Pafundi (nomina del Presidente e dei componenti annunciata al Senato il 25 giugno 1963 e alla Camera il 26 giugno 1963) e con l'elezione del suo ufficio di Presidenza.

Nella V legislatura si è costituita il 13 novembre 1968, dopo la nomina a suo Presidente dell'onorevole Francesco Cattanei (nomina del Presidente e dei componenti annunciata il 4 ottobre 1968 alla Camera e al Senato) e con l'elezione del suo ufficio di Presidenza.

Nella VI legislatura si è costituita il 5 ottobre 1972, dopo la nomina a suo Presidente del senatore Luigi Carraro (nomina del Presidente e dei componenti annunciata al Senato il 28 luglio 1972 e alla Camera il 1° agosto 1972) e con l'elezione del suo ufficio di Presidenza. In seguito alle dimissioni del presidente e della quasi totalità dei componenti, rassegnate il 23 gennaio 1973, furono nominati nuovamente i componenti e il presidente, senatore Carraro (nomine annunciate il 22 febbraio 1973).

Nel corso della sua attività la Commissione ha approvato i seguenti documenti:

Relazione e proposte al termine della prima fase dei lavori, comunicata alle Presidenze di Camera e Senato il 7 agosto 1963 (relatore Pafundi, DOC. n. 6, IV leg.);

Relazione sulla indagine svolta in merito alle vicende connesse alla irreperibilità di Luciano Leggio (relatore Malagugini, DOC. XXIII, n.2, V leg.), comunicata alle Presidenze di Camera e Senato il 26 febbraio 1970;

Relazione sui mercati all'ingrosso (relatori Bisantis, Gatto e Adamoli, DOC. XXIII, n. 2-bis, V leg.), comunicata alle Presidenze di Camera e Senato il 19 novembre 1970;

Relazione sulle risultanze acquisite sul Comune di Palermo (relatore Pafundi, DOC. XXIII, n. 2-ter, V leg.), comunicata alle Presidenze di Camera e Senato l'8 luglio 1965;

Relazione sull'indagine riguardante casi di singoli mafiosi (relatore Della Briotta, DOC. XXIII, n. 2-quater, V leg.), comunicata alle Presidenze di Camera e Senato il 6 luglio 1971;

Relazione sull'indagine riguardante le strutture scolastiche in Sicilia (relatori Meucci, Berthet, Flamigni, Scardavilla, DOC. XXIII, n. 2-quinquies, V leg.), comunicata alle Presidenze di Camera e Senato il 22 luglio 1971;

Relazione sui rapporti tra mafia e banditismo in Sicilia (relatore Berardinetti, DOC. XXIII, n. 2-sexies, V leg.), comunicata alle Presidenze di Camera e Senato il 4 maggio 1972;

Relazione sui lavori svolti e sullo stato del fenomeno mafioso al termine della V legislatura (relatore Cattanei, DOC. XXIII, n. 2-septies, V leg.), contenente l'indice analitico della documentazione esistente agli atti della Commissione, comunicata alle Presidenze di Camera e Senato il 4 maggio 1972;

Relazione su una indagine concernente intercettazioni telefoniche connesse all'irreperibilità di Luciano Liggio ed alle dichiarazioni del Procuratore generale dottor Carmelo Spagnuolo al settimanale "Il Mondo" (relatore Mazzola, DOC. XXIII, n. 1, VI leg.), comunicata alle Presidenze di Camera e Senato il 26 febbraio 1975.

La legge istitutiva non prevedeva un termine di scadenza per l'effettuazione dell'inchiesta; la Commissione concluse i propri lavori con la presentazione della relazione finale (relatore Carraro, DOC. XXIII, n. 2, VI leg.) e di due relazioni di minoranza (relatore La Torre ed altri, DOC. XXIII, n. 2, VI leg.; relatore Nicosia ed altri, DOC. XXIII, n. 2, VI leg.), tutte comunicate alle Presidenze di Camera e Senato il 4 febbraio 1976.

La Commissione presieduta dal senatore Carraro assunse il 10 giugno 1976 la decisione in odine al regime di pubblicità degli atti della propria legislatura e di quelli delle omologhe Commissioni delle due legislature precedenti: si tratta di 33 tomi ripartiti in 5 volumi e un indice generale (v. Guida all'Archivio storico del Senato, marzo 2003, p. 207). Essi sono comunemente definiti come congiuntamente appartenenti alla “Prima Antimafia”, in quanto il relativo fondo archivistico fu oggetto di versamento unico e coacervato al solo Senato della Repubblica (cfr. corrispondenza da Presidente Senato 26 maggio 2016 a Presidente antimafia, ove si ricorda che anche “l'archivio della Commissione parlamentare antimafia della V legislatura venne versato, al termine dei lavori”, nell'Archivio storico del Senato).

Antimafia (X leg.)

La «Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali similari» è stata istituita con la legge 23 marzo 1988, n. 94, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 72 del 26 marzo 1988, e prorogata con la legge 27 luglio 1991, n. 229. La legge istitutiva traeva origine dal disegno di legge n. 1168 (Alinovi e altri) presentato alla Camera il 22 luglio 1987, e da questa approvato il 12 novembre 1987. Dopo il passaggio in Senato (n. 632), nel quale furono assorbiti alcuni disegni di legge di analogo contenuto (nn. 437, 560, 780), tornò alla Camera (n. 1168-B) e poi di nuovo al Senato (n. 632-B) per l’approvazione finale da parte dell’Assemblea di Palazzo Madama, avvenuta il 17 marzo 1988.

La legge istitutiva prevedeva l’attribuzione alla Commissione dei seguenti compiti: «a) verificare l'attuazione della legge 13 settembre 1982, n. 646, e delle altre leggi dello Stato, nonché degli indirizzi del Parlamento, con riferimento al fenomeno mafioso; b) accertare la congruità della normativa vigente e della conseguente azione dei pubblici poteri, formulando le proposte di carattere legislativo ed amministrativo ritenute opportune per rendere più coordinata ed incisiva l'iniziativa dello Stato, delle regioni e degli enti locali e più adeguate le intese internazionali concernenti la prevenzione delle attività criminali, l'assistenza e la cooperazione giudiziaria; c) accertare e valutare la natura e le caratteristiche dei mutamenti e delle trasformazioni del fenomeno mafioso e di tutte le sue connessioni; d) riferire al Parlamento al termine dei suoi lavori, ogni volta che lo ritenga opportuno e comunque annualmente» (articolo 1 della legge 23 marzo 1988, n. 94, «Istituzione di una commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali similari»).

In base all’articolo 2 della legge istitutiva, la Commissione era composta da 20 deputati e da 20 senatori designati dai Presidenti delle Camere, i quali sceglievano anche il Presidente della Commissione, al di fuori dei predetti componenti della Commissione, tra i parlamentari dell'una o dell'altra Camera. Una volta nominati il Presidente e i componenti, la Commissione eleggeva nel suo seno gli altri membri dell’ufficio di Presidenza (due vice presidenti e due segretari).

La Commissione si è costituita il 28 luglio 1988, dopo la nomina a suo Presidente del senatore Gerardo Chiaromonte (nomina del Presidente e dei suoi componenti annunciata alle Camere il 13 luglio 1988) e con l'elezione del suo ufficio di Presidenza.

Durante la sua attività produsse e approvò i seguenti documenti:

43 relazioni periodiche o su singoli argomenti (DOC. XXIII, nn. 1- 4, 6-10, 12-17-bis, 19-21, 23, 24, 28-31, 33-35, 37-41, 43-47);

Relazione conclusiva (relatore Chiaromonte, DOC. XXIII, n. 48), comunicata alle Presidenze di Camera e Senato il 24 marzo 1992.

Antimafia (XIV leg.)

La «Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare» è stata istituita con la legge 19 ottobre 2001, n. 386, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 250 del 26 ottobre 2001. Il 25 giugno 2001 era stato presentato dal deputato Boato il disegno di legge «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle problematiche relative al fenomeno della mafia e alle altre associazioni criminali similari» (n. 1036) del quale, il 3 luglio 2001, fu richiesta la procedura d'urgenza ex art. 69 comma 1 del Regolamento della Camera. Tale disegno di legge fu approvato dall’Assemblea di Montecitorio il 26 luglio, in un testo unificato con altri disegni di legge di analoga materia (nn. 1037, 1124, 1133, 1297, 1298), con il nuovo titolo «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare». Trasmesso al Senato (n. 543) nello stesso giorno, fu approvato definitivamente l’11 ottobre 2001, assorbendo altri disegni di legge di uguale argomento (nn. 63, 204, 450, 476, 522) e dando vita così alla legge istitutiva di questa Commissione.

La legge attribuì alla Commissione i seguenti compiti: «a) verificare l’attuazione della legge 13 settembre 1982, n. 646, e successive modificazioni, e delle altre leggi dello Stato, nonché degli indirizzi del Parlamento in materia di criminalità organizzata di tipo mafioso e similari; b) verificare l’attuazione delle disposizioni del decreto-legge 15 gennaio 1991, n. 8, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 marzo 1991, n. 82, del decreto legislativo 29 marzo 1993, n. 119, del regolamento di cui al decreto del Ministro dell’interno 24 novembre 1994, n. 687, e della legge 13 febbraio 2001, n. 45, e successive modificazioni, riguardanti le persone che collaborano con la giustizia e le persone che prestano testimonianza, e promuovere iniziative legislative e amministrative necessarie per rafforzarne l’efficacia; c) accertare la congruità della normativa vigente e della conseguente azione dei pubblici poteri, formulando le proposte di carattere legislativo e amministrativo ritenute necessarie per rendere più coordinata e incisiva l’iniziativa dello Stato, delle regioni e degli enti locali e più adeguate le intese internazionali concernenti la prevenzione delle attività criminali, l’assistenza e la cooperazione giudiziaria; d) accertare e valutare la natura e le caratteristiche dei mutamenti e delle trasformazioni del fenomeno mafioso e di tutte le sue connessioni, comprese quelle istituzionali, con particolare riguardo agli insediamenti stabilmente esistenti nelle regioni diverse da quelle di tradizionale inserimento e comunque caratterizzate da forte sviluppo dell’economia produttiva, nonché ai processi di internazionalizzazione e cooperazione con altre organizzazioni criminali finalizzati alla gestione di nuove forme di attività illecite contro la persona, l’ambiente e i patrimoni; e) accertare le modalità di difesa del sistema degli appalti e delle opere pubbliche dai condizionamenti mafiosi individuando le diverse forme di inquinamento mafioso e le specifiche modalità di interferenza illecita in ordine al complessivo sistema normativo che regola gli appalti e le opere pubbliche; f) verificare la congruità della normativa vigente per la prevenzione e il contrasto alle varie forme di accumulazione dei patrimoni illeciti, al riciclaggio e all’impiego di beni, denaro o altre utilità che rappresentino il provento della criminalità organizzata, nonché l’adeguatezza delle strutture e l’efficacia delle prassi amministrative, formulando le proposte di carattere legislativo e amministrativo ritenute necessarie, anche in riferimento alle intese internazionali, all’assistenza e alla cooperazione giudiziaria; g) verificare l’adeguatezza delle norme sulle misure di prevenzione patrimoniale, sulla confisca dei beni e sul loro uso sociale e produttivo, proponendo le misure idonee a renderle più efficaci; h) riferire al Parlamento al termine dei suoi lavori, nonché ogni volta che lo ritenga opportuno e comunque annualmente» (articolo 1 della legge 19 ottobre 2001, n. 386, «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare»).

Come stabilito dall’articolo 2 della legge istitutiva, la Commissione era composta da 25 senatori e da 25 deputati nominati dai Presidenti delle Camere; tali nomine furono annunciate il 23 novembre 2001 alla Camera e il giorno seguente in Senato mentre la Commissione si costituì il 29 novembre 2001, eleggendo nel suo seno il Presidente, senatore Roberto Centaro, e il suo Ufficio di Presidenza.

Durante la sua attività produsse e approvò i seguenti documenti:

Relazione annuale (relatore Centaro, DOC. XXIII, n. 3), comunicata alle Presidenze di Camera e Senato il 30 luglio 2003;

Documento conclusivo sul Piemonte e la Valle d'Aosta (relatore Peruzzotti, DOC. XXIII, n. 8), presentato il 22 luglio 2004;

Relazione al Parlamento sulle questioni emerse in sede di applicazione della nuova normativa in tema di regime carcerario speciale previsto dall'articolo 41-bis dell'ordinamento penitenziario (legge 26 luglio 1975, n. 354, modificata dalla legge 23 dicembre 2002, n. 279) (relatore Maritati, DOC. XXIII, n. 13), comunicata alle Presidenze di Camera e Senato il 15 marzo 2005;

Documento sulle problematiche concernenti il riordino della disciplina in materia di gestione e destinazione delle attività e dei beni sequestrati o confiscati ad organizzazioni criminali (DOC. XXIII, n. 14), presentato il 20 ottobre 2005. Agli atti è depositata anche la Relazione di minoranza riguardante il documento sulle problematiche concernenti il riordino della disciplina in materia di gestione e destinazione delle attività e dei beni sequestrati o confiscati ad organizzazioni criminali (DOC. XXIII, n. 14-bis), comunicata alle Presidenze di Camera e Senato il 20 ottobre 2005;

Relazione conclusiva (relatore Centaro, DOC. XXIII, n. 16), comunicata alle Presidenze di Camera e Senato il 20 gennaio 2006. Agli atti è depositata anche la Relazione conclusiva di minoranza (relatore Lumia, DOC. XXIII, n. 16-bis), comunicata alle Presidenze di Camera e Senato il 20 gennaio 2006.

Antimafia (XVI leg.)

La «Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere» è stata istituita con la legge 4 agosto 2008, n 132, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 192 del 18 agosto 2008. La legge istitutiva traeva origine dal disegno di legge presentato dal senatore Lumia (n. 265) il 29 aprile 2008, approvato in un testo unificato con altri disegni di legge (nn. 693,730 e 734) di analogo contenuto, e che, dopo il passaggio alla Camera (n. 1406) dove subì modificazioni, venne approvato definitivamente in Senato (n. 265-693-730-734-B) il 30 luglio 2008. La legge istitutiva ha attribuito alla Commissione numerosi compiti.

Come si legge nella relazione conclusiva della Commissione (Doc. XXIII, n. 16, relatore Pisanu, approvata dalla Commissione nella seduta del 22 gennaio 2013 e comunicata alle Presidenze il 6 febbraio 2013), alcuni di questi compiti riguardavano l'inchiesta sul fenomeno mafioso, l'accertamento e la valutazione della sua natura, dei suoi mutamenti e trasformazioni, prevedendo espressamente l’estensione di tale inchiesta anche «alle altre associazioni criminali comunque denominate, alle mafie straniere, o di natura transnazionale ai sensi dell'articolo 3 della legge 16 marzo 2006, n. 146, e a tutti i raggruppamenti criminali che [avessero] le caratteristiche di cui all'articolo 416-bis del codice penale». La legge istitutiva ha altresì affidato alla Commissione «il compito di indagare sul rapporto tra mafia e politica, sia riguardo alla sua articolazione nel territorio, con particolare riferimento alla selezione dei gruppi dirigenti e delle candidature per le assemblee elettive, sia riguardo a quelle sue manifestazioni che, nei successivi momenti storici, hanno determinato delitti e stragi di carattere politico-mafioso. In tal senso alla Commissione è [stato] assegnato il compito di svolgere il monitoraggio sui tentativi di condizionamento e di infiltrazione mafiosa negli enti locali e proporre misure idonee a prevenire e a contrastare tali fenomeni, verificando l'efficacia delle disposizioni vigenti in materia». Altro compito affidato alla Commissione consisteva nella verifica dell'attuazione e nella valutazione della congruità delle leggi vigenti in materia: la legge 13 settembre 1982, n. 646 (legge «Rognoni-La Torre), le leggi sui collaboratori e testimoni di giustizia, nonché le disposizioni particolari previste dall'articolo 41-bis dell'ordinamento penitenziario. La legge ha attribuito altresì il compito «di accertare l'impatto negativo delle infiltrazioni mafiose nel sistema economico e la verifica della congruità della normativa vigente per la prevenzione e il contrasto delle varie forme di accumulazione dei patrimoni illeciti e del riciclaggio», nonché di verificare «l'adeguatezza delle strutture preposte alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni criminali nonché al controllo del territorio».

Come stabilito dall’articolo 2 della legge istitutiva, la Commissione era composta da 25 senatori e da 25 deputati nominati dai Presidenti delle Camere; tali nomine furono annunciate alle Camere il 5 novembre 2008 e la Commissione si costituì il 18 novembre 2008, eleggendo nel suo seno il Presidente, senatore Beppe Pisanu, e il suo Ufficio di Presidenza.

La Commissione ha lavorato dal novembre 2008 al gennaio 2013, periodo durante il quale produsse e approvò vari documenti, tra i quali si ricordano la «delibera sul regime di divulgazione degli atti e dei documenti, concernente i criteri generali per la classificazione degli stessi e gli effetti che ne derivano» (seduta del 17 dicembre 2008), nonché le seguenti relazioni:

Relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, in materia di formazione delle liste dei candidati per le elezioni regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali (relatore Pisanu, Doc. XXIII, n. 1), comunicata alle Presidenze di Camera e Senato il 18 febbraio 2010;

Relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, sui profili del riciclaggio connessi al gioco lecito e illecito (relatore Li Gotti, Doc. XXIII, n. 3), comunicata alle Presidenze di Camera e Senato il 18 novembre 2010;

Relazione della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, sull'archivio dei rapporti finanziari (relatore Lumia, Doc. XXIII, n. 4), comunicata alle Presidenze di Camera e Senato il 22 novembre 2010;

Relazione sui costi economici della criminalità organizzata nelle regioni dell'Italia meridionale (relatore Costa, Doc. XXIII, n. 5), comunicata alle Presidenze di Camera e Senato l'11 febbraio 2011;

Relazione sul fenomeno delle infiltrazioni mafiose nel gioco lecito e illecito (relatore Li Gotti, Doc. XXIII, n. 8), comunicata alle Presidenze di Camera e Senato il 22 luglio 2011;

Relazione sulla prima fase dei lavori della Commissione, con particolare riguardo al condizionamento delle mafie sull'economia, sulla società e sulle istituzioni del Mezzogiorno (relatore Pisanu, Doc. XXIII, n. 9), comunicata alle Presidenze di Camera e Senato il 27 gennaio 2012;

Relazione conclusiva (relatore Pisanu, Doc. XXIII, n. 16), comunicata alle Presidenze di Camera e Senato il 6 febbraio 2013.



Vedi anche:
Commissione parlamentare sul fenomeno della mafia (Commissione bicamerale di controllo, indirizzo e vigilanza, VIII-IX leg.)